Il vescovo di Acerra “scomunica” De Luca sulla “monnezza”: «È un cinico»

3 Lug 2017 15:24 - di Redazione

Le parole del governatore campano Vincenzo De Luca, secondo cui serve una quarta linea nel termovalorizzatore di Acerra, “suscitano sgomento”. A dirlo è il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, secondo cui “queste esternazioni palesano evidenti e gravi contraddizioni”. Per il presule “l’idea di una “quarta linea” e dunque di un ampliamento dell’inceneritore di Acerra, è in forte contraddizione con quanto mi scriveva all’inizio di questo 2017 il vice governatore della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, rispondendo ad una lettera in cui esprimevo preoccupazione proprio per un presunto potenziamento dell’impianto”. Monsignor Di Donna ricorda una nota ricevuta lo scorso 5 gennaio, in risposta a una lettera da lui scritta la vigilia di Natale “al fine di scongiurare un ampliamento dell’inceneritore” e invitando i fedeli di tutta la Diocesi “a pregare”. Nella risposta, riferisce monsignor Di Donna, “Bonavitacola affermava che il Piano regionale dei rifiuti non prevede alcuna modifica dell’impianto di Acerra, né incremento delle autorizzazioni esistenti” ma anzi “un’importante spinta per l’incremento della raccolta differenziata favorendo così in un prossimo futuro una presumibile sostanziale riduzione della frazione residua dei rifiuti disponibili per la termovalorizzazione”. Perciò, scrive oggi il vescovo di Acerra, “è pericoloso inasprire gli animi in questo momento su un tema così delicato per la città”.

Il vescovo di Acerra; «No al cinismo di De Luca»

Per Di Donna, “si sfiora il “cinismo” se si continua a mortificare un popolo che invece attende le bonifiche e ancora non viene rassicurato sulla qualità dell’aria, e questo sconcerta ancor più se si pensa alle 72 persone di un rione di Acerra che in questi giorni si sono recate in ospedale per problemi respiratori legati alle esalazioni tossiche di una discarica. Ampliare l’inceneritore e aumentare il carico ambientale su Acerra è “anacronistico” – prosegue monsignor Di Donna – in un tempo in cui si moltiplicano correnti di pensiero, supportate in tutto il mondo da studi scientifici, che ritengono superato l’incenerimento quale metodo di smaltimento dei rifiuti. E’ semplicistico per una politica che non sa trovare altre soluzioni al problema, e forse è anche inutile, visto che di fatto una quarta linea c’è ed è rappresentata dalla già aumentata quantità di rifiuti che ogni giorno vengono inceneriti ad Acerra, senza che i cittadini siano informati”. Per questo, conclude Di Donna, “Dio non voglia questo ulteriore gravissimo danno alla città. Si abbia, però, il coraggio civile di venire a spiegare alla gente di Acerra il perché di tutto questo inspiegabile e inaudito accanimento”. 

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