Gasparri e Bernini: introdurre il reato di propaganda terroristica sul web

5 Lug 2017 19:28 - di Redazione
gasparri

Reclusione da due a sei anni per coloro che detengono o diffondono materiale di propaganda terroristica o di promozione di azioni terroristiche. Giro di vite nella lotta al fondamentalismo che utilizza il web per fare proselitismo o esaltare l’eversione a sfondo religioso: questa la proposta contenuta nel ddl presentato oggi dai senatori di FI Maurizio Gasparri e Anna Maria Bernini, da attuarsi con una modifica all’articolo 270-quinques del Codice Penale.

“Chiunque consapevolmente detenga, diffonda, scarichi o inoltri – si legge nel ddl – mediante qualsiasi mezzo di comunicazione, materiale propagandistico riconducibile o inneggiante a organizzazioni terroristiche o ad ambienti legati alla radicalizzazione, all’estremismo, ovvero ponga in essere comportamenti volti a favorire l’apologia di tali condotte, è punito con la reclusione da un minimo di due a un massimo di sei anni”.

“Il proselitismo e la radicalizzazione attraverso il web di persone che poi passano alla pratica del terrorismo – ha detto Gasparri – è un fatto conclamato. Bisogna introdurre delle norme che possano sanzionare questo tipo di propaganda. Poniamo questo problema perché abbiamo visto che la legislazione, così com’è oggi, non offre strumenti di intervento”.

“Si ricorderà il caso di Youssef Zaghba, il terrorista con cittadinanza italiana che ha seminato la morte a Londra, a cui erano stati sequestrati tablet e telefonino ma poi – ha continuato il vicepresidente del Senato – non c’erano norme per cui il materiale di propaganda potesse condurre un provvedimento restrittivo”.

“Il nostro ddl – ha spiegato a sua volta Bernini – vuole colmare un vuoto normativo e fa riferimento alla Direttiva 541 del 2017, che chiede a tutti gli stati membri dell’unione di omogeneizzare le leggi i materia di reati connessi al terrorismo. Abbiamo il reato di apologia di terrorismo, il reclutamento di risorse umane e finanziamento di attività terroristica ma non abbiamo il reato di propaganda di attività terroristica”. 

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