Primo giorno senza Equitalia, caos e liti nella super-agenzia. A Roma arriva la polizia

3 Lug 2017 14:07 - di Redazione

Equitalia addio, nasce la “super agenzia” di riscossione ma è subito caos. A partire da oggi, per effetto del decreto fiscale 193/2016 che ha stabilito la soppressione di Equitalia, tutti i rapporti giuridici pendenti si trasferiranno all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, un nuovo soggetto con poteri di riscossione potenziati che potrà avere accesso a diverse banche dati, tra cui Anagrafe Tributaria e banca dati dell’Inps. “Al fine di garantire la continuità e la funzionalità delle attività di riscossione – si legge nel primo articolo del decreto – il nuovo ente subentra, a titolo universale, nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, delle societa’ del Gruppo Equitalia”.

A Roma, però, si sono registrati subito disservizi e polemiche per lo stop ai numeretti già alle 8.30 del mattino negli uffici dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (nel video dell’Adnkronos le proteste dei cittadini e l’arrivo della polizia chiamata dai cittadini) il nuovo soggetto con poteri di riscossione potenziati, nato dalle ceneri di Equitalia. Con il passaggio al nuovo ente non cambiano le norme che regolano la riscossione, per cui non ci sarà alcuna accelerazione o ulteriore stretta a scapito dei contribuenti con debiti pendenti. Restano valide anche le norme che regolano il pignoramento dei conti correnti dei contribuenti debitori, in vigore da ben dodici anni. A regolamentare la materia è il decreto legge 203/2005, che ha introdotto il cosiddetto “pignoramento presso terzi”, la procedura che consente all’ente di riscossione di bloccare il conto corrente senza l’obbligo di richiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria.

A partire da oggi, però, in caso di pignoramento del conto corrente le somme potranno essere subito bloccate e usate per pagare il debito dal momento che è la stessa Agenzia delle Entrate che esamina le informazioni e decide di attivare la procedura. A differenza di Equitalia, che doveva prima richiedere le informazioni all’Agenzia delle Entrate, attendere il riscontro e solo dopo attivare il procedimento, il nuovo ente potrà accedere direttamente ai dati dell’Anagrafe Tributaria, ottenere le informazioni che le servono e procedere al pignoramento.

Per quanto riguarda, invece, le cartelle e i debiti pendenti con Equitalia, comprese le imposte erariali e locali – come Tasi, Imu, Tari o il bollo auto – non spariranno con la soppressione di Equitalia, ma verranno anch’esse trasferite all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo significa che verrà a crearsi una situazione di continuità nei crediti, poiché il cambio di soggetto non cancella il debito. I cittadini che hanno ricevuto una cartella di pagamento o che hanno tuttora un piano di rateazione dovranno corrispondere quanto dovuto al nuovo ente.

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