Afghanistan, talebani scatenati: 40 civili morti in pieno centro a Kabul

25 Lug 2017 16:00 - di Redazione

È salito ad almeno 40 morti e decine di feriti il bilancio dell’attacco suicida che ieri ha riportato il terrore nella capitale afghana Kabul e che è stato rivendicato dai Talebani. La tv afghana Tolo, che cita una fonte non meglio identificata, riferisce che le vittime sono tutti civili. Nel mirino dell’attentatore al volante di un’autobomba è finito un bus con a bordo dipendenti del ministero delle Miniere e del petrolio. L’esplosione è avvenuta nel terzo distretto di polizia in una zona in cui si trova tra l’altro la residenza di Mohammad Mohaqiq, vice del chief executive del governo di Kabul Abdullah Abdullah. Il presidente afghano Ashar Ghani ha condannato questo attacco “vile e terribile contro i civili”. Le Nazioni Unite ovviamente condannano l’attacco di Kabul rivendicato dai Talebani e costato la vita ad almeno 36 persone. “Sono personalmente indignato per tutti gli attacchi contro i civili”, afferma Pernille Kardel, vice rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per l’Afghanistan e per la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama). Kardel denuncia un altro attacco “vergognoso, vile e privo di umanità” messo a segno in una zona affollata di civili. “Gli attacchi che colpiscono in modo deliberato i civili e l’uccisione premeditata di civili sono crimini di guerra”, torna a denunciare una nota di Unama. Kardel fa appello a “tutte le parti a cercare vie pacifiche per risolvere le divergenze”. Unama ricorda come l’attacco odierno arrivi a un anno da quello che il 23 luglio del 2016 a Kabul ha fatto più di 80 morti e 230 feriti tra una folla di persone riunite per una manifestazione organizzata dalla minoranza sciita Hazara. Quell’attacco venne rivendicato dalla cellula locale dell’Isis.

Prosegue l’attività dei nostri Alpini

Intanto si è appreso che si è conclusa la prima attività esterna di Train Advise and Assist condotta dagli advisor italiani a circa 150 chilometri a nord di Herat a favore della terza brigata del 207° corpo d’armata dell’esercito afghano, dislocata a Qual-Eye-Naw. Il personale italiano ha svolto un’attività di fly to advise raggiungendo Qual-Eye-Naw, nella provincia di Baghdis, con lo scopo di “coordinare e implementare la pianificazione speditiva e la condotta delle operazioni della brigata, impegnata a mantenere la sicurezza in una provincia costantemente minacciata da attacchi terroristici dei gruppi ostili al governo ed alla popolazione afgana”, come spiega una nota dello stato maggiore dell’Esercito. “Nel corso dell’attività, che ha visto impegnati numerosi elicotteri dell’aviazione dell’Esercito – sia NH 90 per il trasporto dei team, sia A129 Mangusta per la sicurezza in volo – gli alpini del 2° reggimento della brigata Taurinense, supportati dai fanti del 66° reggimento di fanteria aeromobile Trieste, hanno consentito al generale Massimo Biagini, comandante del Tacc-W, di confrontarsi sul campo con il comandante della brigata discutendo le linee operative delle prossime operazioni che le forze di sicurezza locali condurranno nella seconda fase della campagna estiva”.

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