Staminali, una nuova speranza per i trapianti: creato un fegato in provetta

16 Giu 2017 16:29 - di Redazione
tumori

Si allunga l’elenco dei “pezzi di ricambio” del corpo umano realizzati in laboratorio. Sulla rivista specializzata Nature Research un team internazionale di ricercatori ha raccontato gli esiti di una ricerca con cui ha ottenuto, grazie a cellule staminali, un tessuto di fegato umano bioingegnerizzato, che «mima» lo sviluppo naturale dell’organo.

La ricerca sulle staminali

Il mini-fegato in provetta, frutto della ricerca diretta da Takanori Takebe del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center (Usa) e Barbara Treutlein del Max Planck di Lipsia (Germania), è di fatto un organoide e necessita ancora di ulteriori studi prima di poter essere testato in trial clinici. «Essere in grado di bioingegnerizzare fegati trapiantabili e tessuti del fegato porterebbe un grande beneficio alle persone che soffrono di epatopatie e hanno bisogno di terapie innovative per salvare la loro vita», ha spiegato Takebe.

Un mini-fegato che dà speranza a molti

Dall’analisi condotta dagli scienziati sul mini-fegato, è emersa una complessa comunicazione molecolare tra cellule epatiche, vascolari e del tessuto connettivo, fondamentale per la maturazione e lo sviluppo del fegato. Una comunicazione che mima quella naturale. «I nostri dati – ha spiegato ancora lo studioso – forniscono una nuova e dettagliata comprensione della comunicazione intercellulare tra le cellule di fegato in via di sviluppo, e mostrano che possiamo produrre “germogli” di fegato umano», che mimano lo sviluppo naturale dell’organo. Nello studio il team ha usato la tecnologia di Rna sequencing a singola cellula per monitorare l’attività genetica in ogni cellula combinata in un microambiente tridimensionale.

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