Schiaffo alle donne, stalking depenalizzato. Carfagna: “Ministre, rimediate”

30 Giu 2017 15:01 - di Federica Argento

Un appello a tutte le le parlamentari e ministre: «Rivolgo un appello non polemico alla sottosegretaria Boschi e alle ministre Finocchiaro, Fedeli, Pinotti, Madia, Lorenzin: vigilate affinchè il governo, come ha ipotizzato il ministro Orlando della cui buona fede non ho motivo di dubitare, modifichi la parte della riforma del codice penale in cui si disciplina l’estinzione del reato di stalking mediante un semplice pagamento di somma“. L’appello a vigilare arriva da Mara Carfagna, deputata di Forza Italia, sottolineando il rischio che “un pasticcio giuridico possa mettere a rischio la tutela per migliaia di donne vittime di stalking”.

Stalking, Carfagna: “Ministre, vigilate”

“Non mi nascondo le responsabilità che in questa vicenda ha avuto anche l’opposizione, dato che il provvedimento è rimasto fermo per anni al Senato, ma ora – osserva l’esponente azzurra- è il momento di mettere da parte le logiche di schieramento e agire con buon senso e pragmatismo. Ce lo chiedono migliaia di donne che vivono minacciate e in pericolo”. “Vigilate ministre, perchè sia garantita una modifica di civiltà: è inconcepibile pensare che basti pagare una multa per cancellare telefonate minatorie, pressioni psicologiche, violenze fisiche e verbali, veri e propri agguati. C’è tempo e spazio per riparare all’errore, per questo presenterò nei prossimi giorni una proposta di legge per cancellare la norma, ma il governo se vuole, può fare prima e meglio”, conclude Mara Carfagna.

Infuria la polemica: donne tradite due volte

Infuria la polemica sulla nuova legge sulla riforma penale. «Lo Stato non può tradire le donne due volte, prima esortandole a denunciare e poi archiviando le denunce, o peggio, a depenalizzare il reato di stalking». La denuncia è arrivata da più parti, soprattutto dalle responsabili  delle Politiche di Genere dei maggiori sindacati. Sulla necessità di un intervento correttivo è intervenuto anche Eugenio Albamonte, segretario dell’Associazione nazionale magistrati: «Al di là della gravità della possibile estinzione del reato introdotta dall’articolo 162 ter per lo stalking, c’è una forte sperequazione tra i termini di custodia cautelare e quelli della pena. Perché con la nuova norma lo stalker può essere arrestato, ma poi attraverso una sanzione pecuniaria può ottenere l’estinzione del reato», leggiamo in una intervista al Secolo XIX. Si tratta di un grave errore contenuto nella legge di riforma del codice penale da poco approvata in Parlamento cui occorre porre prontamente rimedio. Un arretramento ingiustificato e ingiustificabile. 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *