Passata la festa, tornano le tensioni tra Lega e FI sulla legge elettorale

27 Giu 2017 18:49 - di Redazione

La vittoria in molti comuni ai ballottaggi non è servita a mettere la sordina alle divisioni all’interno della coalizione del centrodestra, che è tornata a discutere sulla legge elettorale. Ad infiammare il dibattito oggi ci ha pensato Matteo Salvini, strenuo difensore del maggioritario, contro Silvio Berlusconi, convinto proporzionalista per tenersi le mani libere e correre alle prossime politiche senza fare una lista unica con la Lega. ”A questo punto, sembra caduto nel vuoto il mio appello”, lanciato ieri ad approvare una legge maggioritaria, perché, sottolinea il segretario del Carroccio, “se Berlusconi tace, mi viene il dubbio che strizzi l’occhio a Renzi“. E ancora: ”Chi vuole il proporzionale, vuole l’inciucio, e tenere il piede in due scarpe”. Berlusconi, atteso nel tardo pomeriggio a Roma e in serata alla festa di compleanno del fedelissimo Sestino Giacomoni, preferisce non replicare alle dichiarazioni del numero uno di via Bellerio. Al suo posto, parlano i colonnelli azzurri, a cominciare da Renato Brunetta, che sulla sua pagina Fb scrive: ”Ricordo all’amico Salvini – che evidentemente ha cambiato idea e non c’è nulla di male, basta dirlo – che anche la sua Lega Nord ha votato, in Commissione Affari costituzionali a Montecitorio, per il modello tedesco, una legge a base proporzionale. Adesso apprendo che chi vuole il proporzionale vuole l’inciucio. Non penso che l’amico Salvini, che ha lavorato con noi, Pd e M5S ad un modello proporzionale, voglia l’inciucio con Renzi o con il Pd…”. Sulla stessa linea Francesco Paolo Sisto, capogruppo forzista in Prima Commissione: “Il modello tedesco, su cui in Parlamento si è registrata un’ampia e costruttiva convergenza di intenti, è la base su cui far ripartire il confronto. Fi ha dichiarato la sua disponibilità a farlo subito dopo i ballottaggi e oggi ribadiamo la validità dell’impegno assunto”. Fi, dunque, non molla e domani alla Conferenza dei capigruppo, chiederà di calendarizzare la discussione e l’Aula per luglio. Le “diplomazie” intanto sono al lavoro (oggi in Transatlantico, a Montecitorio, il capogruppo Pd, Ettore Rosato, ha avuto una serie di contatti, in particolare ha incontrato il leghista Giancarlo Giorgetti e Brunetta), ma le posizioni restano divergenti. Resta lo scoglio del premio alla coalizione, voluto dai forzisti e inviso ai renziani. Tant’è che in tanti scommettono su un fallimento del tentativo di ritorno al tedesco e pronosticano un rinvio del nodo elettorale a settembre.

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