Londra, i terroristi volevano un tir da 7 tonnellate per scaraventarsi sulla folla

10 Giu 2017 9:25 - di Gabriele Alberti

Non un furgonicino, ma un camion da 7,5 tonnellate doveva essere utilizzato per l’attacco sul London Bridge. Lo ha reso noto Scotland Yard, spiegando che la mattina dell’attentato Khuram Butt, il britannico di origini pakistane considerato il leader del commando terrorista, aveva provato a noleggiare il pesante mezzo, ma dei problemi con la carta di credito lo costrinse a ripiegare su un veicolo più piccolo. Se il piano iniziale fosse andato a buon fine, “l’effetto sarebbe stato ancora peggiore”, ha spiegato il numero uno dell’anti-terrorismo Dean Haydon, richiamando alla mente l’attentato di Nizza, in Francia, nell’agosto 2016. Nel furgoncino bianco, ha detto ancora la polizia, sono inoltre state ritrovate 13 bottiglie di vino contenenti liquidi infiammabili con stracci attorno al collo e anche due fiamme ossidriche. E’ quindi probabile, ha ipotizzato Haydon, che i terroristi, scesi dal van per accoltellare i passanti volessero “risalire a bordo, incendiare e lanciare le Molotov”. Resta infine da chiarire dove i tre terroristi abbiano acquistato i coltelli utilizzati per l’attacco sul ponte di Londra , ognuno con lama in ceramica rosa da 30 centimetri, impugnatura avvolta con del nastro adesivo e un cinturino di pelle per tenerlo legato al polso. “Stiamo ancora cercando di scoprire dove abbiano rimediato coltelli così fuori dal comune”, ha ammesso Haydon.

Londra, il mistero dei coltelli di ceramica viola

Infatti, l’ultimo mistero della strage del London Bridge sono tre proprio i coltelli di ceramica, di colore viola e col l’impugnatura modificata, usati dal commando terrorista per sgozzare i passanti. Da dove vengono? Dove li hanno comprati? Quando i poliziotti li hanno raccolti vicino ai cadaveri dei tre attentatori – leggiamo su Repubblica–  «su un marciapiede del Borough Market lordato del sangue delle vittime e dei carnefici, non avevano capito bene. Sembravano normali coltelli da cucina. Erano, invece, l’inizio di un enigma. Gli investigatori di Scotland Yard, infatti, si sono arenati. “Stiamo ancora cercando di scoprire dove abbiano rimediato coltelli così fuori dal comune”, ammette il comandante Dean Haydon, capo dell’Antiterrorismo della Metropolitan Police. “Chiunque sa qualcosa, ce lo faccia sapere: potrebbero essere informazioni cruciali per l’indagine”.

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