Legge elettorale, Rampelli: “Renzi Grillo e Berlusconi? Tre rinnegati…”

5 Giu 2017 14:43 - di Redazione

Fratelli d’Italia all’attacco sulla legge elettorale: “Nella legge elettorale Renzi-Grillo-Berlusconi i cittadini non designano il presidente del Consiglio, nemmeno indirettamente come accadeva fin qui; non scelgono la coalizione che governerà, cosi i partiti saranno liberi di fare l’opposto di quanto detto in campagna elettorale; non decidono i parlamentari con le preferenze perché tutti i nomi che compariranno sulla scheda saranno bloccati e imposti dalle segreterie di partito. In un colpo solo si cancella la democrazia dell’alternanza e si azzera il potere dei popolo, con il bene placido del rottamatore d’assalto, del campione della rivoluzione liberale e del fenomeno dell’antipolitica. Tre rinnegati”, ha dichiarato in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.

La Russa: al voto anche il 24 settembre

“Lo sbarramento del 5% non ci preoccupa, anzi, siamo contenti, perchè è uno stimolo ad andare avanti per arrivare al 10%…”. Lo dice Ignazio La Russa, tra i fondatori di Fdi, a margine della riunione della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, che stamane ha ripreso i lavori per esaminare gli emendamenti alla legge elettorale. L’ex ministro della Difesa considera il modello tedesco disegnato da Pd Fi M5S e Lega un ”inciuciellum” e ”Fratelli d’Italia farà di tutto per bloccarne gli ingranaggi con la sabbia…”. In particolare, La Russa si dice preoccupato, perché con questo modello elettorale ”i cittadini non scelgono prima, non scelgono dopo”. L’unica buona notizia è che si sta andando veloci. E, come Fdi ha sempre desiderato, se si vuole, comunque, possiamo andare presto a votare. La notizia negativa, ripeto, è che i cittadini potranno scegliere ben poco prima delle elezioni, perché rimangono le liste bloccate e i candidati sono tutti scelti, di fatto, dalle segreterie dei partiti. Né tantomeno possono decidere dopo le elezioni, perché nessuno avrà i numeri per governare da soli. E quindi saranno i partiti, solo dopo le elezioni, a fare gli accordi che vorranno con buona pace del voto popolare”. ”Se si vuole, si può andare al voto in autunno, teoricamente anche il 24 settembre”, dice La Russa.

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