L’estate del sesso in pubblico: oggi un caso al Colosseo. Ma non diffondiamo il video

22 Giu 2017 15:58 - di Renato Berio

Un’estate bollente in tutti i sensi, non si fa in tempo a visualizzare le immagini del sesso orale in una piazza centrale di Napoli che spunta un altro video sul Lungomare partenopeo. E oggi ancora un’edificante scena a luci rosse, nei pressi del Colosseo, in mezzo alle orde dei turisti che affollano Roma. E altre ne verranno. Le immagini odierne sono state riprese dal consigliere regionale Fabrizio Santori che le ha postate sulla sua pagina Fb per denunciare il continuo, progressivo e inarrestabile degrado di una Capitale dove tutto sembra lecito (alla sua pagina rimandiamo i lettori interessati allo spettacolo).

Scegliamo infatti di non pubblicare il video – anche se Santori ha fatto benissimo a denunciare l’episodio – perché questa rincorsa a mostrare l’oltraggio al comune senso del pudore ci sembra un esplicito invito a far diventare gli utenti web un popolo di guardoni seriali. In pratica non intendiamo più soccombere alla tirannia del porno esibito nelle pubbliche piazze. 

Almeno per due motivi: 1) i gusti pruriginosi del web non possono e non debbono dettare l’agenda mediatica. 2) i giornalisti non possono essere ridotti a megafono dell’esibizionismo pornografico e straccione. 

In ballo poi ci sono questioni che vanno oltre il decoro: chi non è in grado o non vuole appartarsi per dare sfogo ad incontrollati istinti erotici non è meno offensivo per la collettività di chi fa i tuffi nelle fontane monumentali o deturpa i muri con le scritte o abbandona bottiglie di birra dopo una sfrenata movida. Si tratta di gesti che non meritano troppa pubblicità ma solo un’adeguata sanzione. Perciò chiamate i vigili anziché fare filmatini piccanti. Anche perché la mania del sesso in pubblico, così esibita anche a livello mediatico, comporta assuefazione, diventa modello, e spinge il pubblico alla rassegnazione, a girarsi dall’altra parte o a farsi una risata. Invece no: lo spazio è pubblico perché è di tutti. E i panorami delle città italiane sono infinitamente migliori delle vostre copule sudaticce. Di cui non vogliamo sapere e vedere nulla. 

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