Immigrati, la “rivincita” di CasaPound: «Grillo e Raggi ci copiano il programma»

14 Giu 2017 14:13 - di Valeria Gelsi
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La svolta sugli immigrati fa guadagnare a Virginia Raggi un applauso che sembrava impossibile fino, letteralmente, all’altro ieri: quello di CasaPound. «Siamo contenti che abbia annunciato delle prese di posizioni che sono uguali alle nostre», ha detto il vicepresidente del movimento, Simone Di Stefano, nel corso di una intervista radiofonica a Radio Cusano Campus. 

Ma il M5s resta «un’accozzaglia di comunisti mancati»

«Dopo i risultati elettorali hanno iniziato a prendere una deriva che assomiglia al nostro programma», ha aggiunto Di Stefano, parlando non solo del sindaco di Roma, ma anche di Beppe Grillo e, quindi, di tutto il Movimento Cinquestelle. Il vicepresidente di CasaPound ha però anche chiarito che «non ci fidiamo più del Movimento Cinquestelle», forse pensando a quando Grillo, nel 2013, parlò di una sintonia sui contenuti con CasaPound, salvo poi fare marcia indietro di fronte alle proteste del suo movimento«Siamo certi – ha sottolineato Di Stefano – che alla fine il M5s non farà nulla di concreto, perché è un’accozzaglia di comunisti mancati. Ma comunque CasaPound applaude all’intervento di Virginia Raggi». L’intervista a Radio Cusano Campus, per Di Stefano è stata anche l’occasione per fare un bilancio sui risultati elettorali del movimento, che ha registrato una crescita complessiva e, in alcuni casi, numeri di assoluto interesse come l’8% di Lucca o il 5% di Todi

«In Parlamento faremo volare sedie e schiaffi»

«Siamo euforici per questi risultati», ha spiegato Di Stefano, auspicando che «convincano Salvini a mollare definitivamente Berlusconi e a venire con noi. Anche se – ha precisato – siamo ben contenti di andare avanti da soli». Di Stefano poi ha chiaramente fatto capire che il movimento guarda alla prospettiva nazionale, spiegando che «quando arriveremo in Parlamento, succederà, prima o poi, che qualcuno dei nostri si alzerà per dare qualche schiaffone a un ministro». «Esistono delle questioni che quando si discutono in Parlamento non si possono contestare con i cartelloni e poi andando a mangiare un tramezzino tutti insieme», ha proseguito l’esponente di Cpi, sottolineando che «ci sono delle cose per cui in Parlamento devono volare le sedie. Deve essere una cosa di cui si parla in tutto il mondo». «Ci arriveremo presto, e quando succederà – ha chiosato – non potranno più ignorarci».

CasaPound e i tormentoni “fascismo” e “Moric”

Infine un passaggio su due “tormentoni” che inseguono il movimento, uno da sempre e uno da tempi più recenti. Il primo: il fascismo. «Non nascondiamo le nostre radici ideologiche, guardiamo al futuro, agiamo nella politica con le leggi italiane, ma ci sentiamo gli eredi di un certo progetto politico. Il nemico comunque non sono i comunisti, ma l’Unione Europea, chi odia la nazione e la sua identità», ha detto Di Stefano, che sul nuovo “tormentone Nina Moric” ha chiarito: «Lei è una persona conosciuta, è una persona inserita in un determinato contesto. Il fatto che abbia preso una posizione così decisa nei nostri confronti è utile».

Ascolta qui l’audio di Di Stefano a Radio Cusano Campus

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