FI: «Nessuno tocchi il gioielliere che ha ucciso il bandito: la vera vittima è lui»

16 Giu 2017 10:45 - di Redazione

«Il gioielliere pisano non va indagato. Va semmai risarcito per quello che ha subìto. Ricordo che non è la prima volta che veniva rapinato. In una colluttazione era stato anche ferito con una coltellata. La sua reazione spropositata? Se passa il concetto che chi reagisce, ed è anche colui che subisce il danno, rischia la galera legalizziamo i furti nelle abitazioni e nelle rapine». È la posizione del sindaco di Pietrasanta e vicecoordinatore vicario regionale di Forza Italia, Massimo Mallegni, commentando la tentata rapina in una gioielleria di via Battelli, a Pisa, in cui è rimasto ucciso il bandito.

In difesa del gioielliere pisano

«La legittima difesa – spiega Mallegni – deve sempre essere extrema ratio, questo sia chiaro, ma quando ti minacciano o minacciano un tuo familiare e devi scegliere tra la vita e la morte non c’è tempo per le disquisizioni. La legge dovrebbe evitare di metterci in questa condizioni e molto spesso tutela il bandito. Io spero che il gioielliere, a cui va tutta la mia solidarietà, non venga indagato. La legge recentemente approvata non è una legge coraggiosa – conclude Mallegni – Nessuno vuole il Far West, nessuno vuole la liberalizzazione delle armi, ma vivere in casa sereno sapendo di essere al sicuro perché la legge ci tutela».

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