Elezioni, a Genova il centrodestra punta a una vittoria storica con Bucci

9 Giu 2017 11:58 - di Valeria Gelsi
genova

Imprenditore del digitale, ex boy scout, appassionato di alpinismo, una vita da manager fuori dall’Italia, senza mai sradicarsi dalla sua città, dove ora è candidato a sindaco. Marco Bucci, classe ’59, è l’uomo che potrebbe fare l’impresa: portare il centrodestra alla vittoria a Genova. È sostenuto da tutto il centrodestra e, anche per questo, si parla della città come di un laboratorio politico di valore nazionale. Oltre a FdI, FI e Lega, lo sostengono anche i fittiani di Direzione Italia e la civica Vince Genova. 

Bucci: «Vogliamo una Genova di cui essere orgogliosi»

«Ho avuto tanto dalla mia vita, ora voglio dare qualcosa: vorrei farlo per la mia città. Mi metto al servizio di Genova per farla tornare un posto meraviglioso», ha spiegato, chiarendo che l’obiettivo è far tornare Genova una città di cui essere orgogliosi non solo per il passato, ma anche per il presente e il futuro. «Vogliamo andare avanti con una visione precisa su quello che saranno la Liguria e Genova nel futuro. Perché ci crediamo, abbiamo la passione e le competenze», ha detto ancora Bucci, che ha tutti i crismi per incarnare la voglia di cambiamento che si respira in città e che in alcune situazioni si è manifestata in maniera eclatante, considerato il contesto. Un esempio su tutti: l’accoglienza calorosa riservata alla leader di FdI, Giorgia Meloni, durante la sua visita al porto. Un luogo che, fino a non molto tempo fa, era un tabù per il centrodestra.

Il fallimento del Pd al Comune

A vantaggio di Bucci vanno non solo le sue capacità, ma anche alcune circostanze politiche degli ultimi anni. Una è la buona prova di sé che il centrodestra sta dando in Regione. L’altra il fallimento del centrosinistra alla guida della città, certificato dallo stesso sindaco uscente Marco Doria, che ha deciso di non ricandidarsi, parlando del suo mandato come di un quinquennio difficilissimo. Il centrosinistra corre dunque con un altro nome: Gianni Crivello, assessore ai Lavori pubblici della giunta Doria. Sostenuto dal Pd e dalle liste Sinistra a sinistra, Crivello sindaco e Genova cambia, Crivello il giorno in cui Doria dava l’addio alla città erano l’unico assessore assente. Il forfait fu giustificato con un impegno istituzionale già fissato, ma – insomma – molti vi videro un segnale politico preciso. 

Le faide del M5S

Non se la passano certo meglio i Cinquestelle, le cui faide interne non hanno risparmiato neanche la città del lider maximo Beppe Grillo. Com’è noto, Marika Cassimatis, la candidata uscita dalle comunarie, è stata delegittimata direttamente da Grillo, con tutto un seguito velenoso di accuse, repliche e battaglie legali minacciate, avviate, ritirate. Il risultato finale è stato che ora i Cinquestelle corrono con Luca Pirondini e la Cassimatis ha dato vita a una lista civica che porta il suo nome: Marika Cassimatis sindaco, appunto.

Quattro civiche, il Popolo della Famiglia e i lavoratori comunisti

La lista della Cassimatis è una delle quattro civiche che partecipano al voto. Le altre sono Ge9si (sic!) siamo Genova che sostiene Arcangelo Maria Merella; Chiamami Genova che corre con Paolo Putti e Riscossa Italia con Marco Mori. Infine, partecipano alle elezioni Il Popolo della famiglia e il Partito comunista dei lavoratori, rispettivamente con Stefano Arrighi e Cinzia Ronzitti, che portano a nove il numero complessivo di coalizioni, partiti e liste che puntano alla poltrona da sindaco. 

 

 

 

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