Banche venete, solito salvataggio: perdite socializzate, profitti privatizzati

25 Giu 2017 18:38 - di Giacomo Fabi

Un’approvazione lampo nel tentativo (non sappiamo quanto riuscito) di far arrivare a Bruxelles e soprattutto a Berlino un inequivocabile segnale di compattezza politica. Sono bastati infatti venti minuti al Consiglio dei ministri per dare luce verde al decreto che mette in sicurezza la Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, le due banche venete sull’orlo del crac. Ovviamente, nella rituale conferenza stampa seguita al Cdm, sia Gentiloni sia il ministro Padoan hanno posto l’accento sulla necessità di salvaguardare i risparmiatori dalla mannaia del bail-in, il meccanismo approvato in sede europea e che coinvolge nei costi della crisi di una banca esclusivamente azionisti, obbligazionisti e correntisti.

A Banca Intesa 5 mld per l’acquisizione delle banche venete

Ma la realtà è ben più prosaica dal momento che, in questo caso, come in precedenza accaduto per Banca Etruria, il salvataggio sarà spalmato su tutti i contribuenti italiani. «L’esborso per lo Stato ammonta a circa 5,5 miliardi di euro e complessivamente sono mobilizzate risorse a favore dell’operazione fino ad un massimo di 17 miliardi di euro», ha infatti ammesso Padoan in conferenza stampa. Perdite, quindi, socializzate tra i contribuenti. Profitti, invece, privatizzati. In questo caso in favore di Banca Intesa, l’istituto accorso al capezzale delle banche venete. A sua disposizione – ha sottolineato ancora Padoan – «lo Stato ha messo risorse per 4,785 miliardi di euro relativi ad operazioni necessarie per mantenere la capitalizzazione e il rafforzamento patrimoniale di Banca Intesa a fronte dell’acquisizione delle due banche venete». Altri 400 milioni, invece, «andranno a copertura di operazioni di garanzia». Si tratta di «risorse già disponibili» e quindi prive di «impatto sulla finanza pubblica». Come sia possibile che lo Stato sborsi dei soldi senza impattare il proprio bilancio è solo l’ultimo dei misteri del supercreativo ministro dell’Economia. Che ha trovato anche il modo per evidenziare come il governo abbia «rispettato le regole europee» e le abbia «sfruttate nel modo migliore».

Gentiloni: «Spero nel sostegno del Parlamento»

A Gentiloni è toccata invece curare la parte politica del decreto sulle banche venete: «Confido che questa decisione avrà in Parlamento il sostegno che merita, il sostegno più ampio possibile. È stata presa una decisione molto importante, molto urgente e necessaria sia per lo stato di salute del sistema bancario italiano sia per quanto riguarda la ripresa graduale in corso dell’economia italiana». Domani gli sportelli della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca saranno aperti regolarmente.

 

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