Bambino figlio di due donne: i giudici “benedicono” l’illegalità

16 Giu 2017 12:10 - di Sara Gentile

«Il diritto di famiglia continua a essere sfasciato dalla giurisprudenza creativa applicata da alcuni giudici. Dopo che il Tribunale di Trento che ha benedetto l’utero in affitto sfruttato all’estero, una delle sezioni della Cassazione ieri ha dato il via libera per l’iscrizione alla anagrafe di un bambino come “figlio di due donne“, una delle quali ha concepito il piccolo con fecondazione eterologa in Gran Bretagna». Lo dichiara in una nota Massimo Gandolfini, presidente del Family day.

Figlio di due donne, la denuncia 

«In questo modo i giudici legittimano una pratica considerata illegale in Italia (coppie delle stesso sesso non possono accedere all’eterologa) che alimenta il turpe mercato del seme e della selezione eugenetica dei donatori; aboliscono a colpi di sentenze “madre” e “padre”; permettono che sia programmato un bambino orfano del papà fin dal suo concepimento e che sia aggirata la normativa italiana tramite un turismo riproduttivo fuori controllo – denuncia Gandolfini – I pronunciamenti dei giudici non potranno mai cancellare il fatto che di madre ne esiste una sola e che il padre non potrà mai essere abolito per legge». «Chiediamo ancora una volta che la Cassazione si riunisca a sezioni riunite per pronunciarsi con una parola univoca su questi casi – conclude il presidente del Family day – rispettando la legge italiana e non quella di altri ordinamenti».

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