Viene dalla città dei Clinton la nuova arma di Trump contro la stampa “dem”

12 Mag 2017 17:42 - di

Si chiama Sarah Huckabee Sanders la nuova arma che Donald Trump ha schierato nella sua guerra con i media nella nuova, accanita, battaglia scatenata dal licenziamento di James Comey. E la vice portavoce della Casa Bianca – che da mercoledì scorso sostituisce sul podio della sala stampa per il briefing quotidiano il suo capo Sean Spicer, alimentando le voci di una prossima uscita di scena del portavoce per il modo catastrofico con cui ha gestito la risposta alla notizia del licenziamento del direttore dell’Fbi – ha subito cercato di spiazzare “il nemico” con una strategia in cui ha alternato attacchi a testa bassa e “offensiva dello charme”. Anche perché la 34enne vice press secretary è una figlia d’arte: suo padre è Micke Huckabee: il pastore battista diventato governatore dell’Arkansas e per due volte candidato alla nomination Gop per la Casa Bianca. Un background tutto sudista che la portavoce non ha assolutamente nascosto, con il suo stile più affabile e l’inconfondibile accento. Ed anzi ha addirittura accentuato quando ha voluto rivolgere gli auguri alla figlia Scarlett che compiva cinque anni, facendo esplicitamente riferimento a Via col Vento.

La Sanders è una sudista dichiarata

La Sanders ha sorriso molto di più del sempre teso e nervoso Spicer, non ha perso la calma, cosa che invece succede di frequente al suo capo, e ha sempre mantenuto, anche ribadendola all’infinito, la linea difensiva tracciata dagli strateghi della Casa Bianca, cioè che attorney general e il vice attorney general hanno autonomamente deciso di raccomandare il licenziamento di Comey a Trump che da tempo nutriva dei dubbi su di lui. “Non voglio suonare come un disco rotto ma se voi continuate a farmi sempre le stesse domande, credo che io posso solo darvi le stesse risposte”, ha detto ad un certo punto. Pare comunque che Trump sia rimasto soddisfatto del battesimo del fuoco della portavoce che finora aveva condotto solo alcuni briefing informali a bordo dell’Air Force One. Sanders è entrata nella campagna di Trump nel febbraio del 2016, dopo che suo padre sospese la campagna presidenziale che lei aveva aiutato a gestire. Come aveva fatto già nel 2008 con la sua società di consulenze Second Street Strategies che ha sede a Little Rock. Anche il marito, Bryan Sanders, è un consulente dei repubblicani e la coppia ha tre figli.

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