Trent’anni fa moriva Rita Hayworth, una donna fragile e un mito di sempre (VIDEO)

14 Mag 2017 12:27 - di Priscilla Del Ninno

Trent’anni fa moriva a New York l’immensa Rita Hayworth, al secolo Margherita Carmen Cansino. Un nome, un volto, un corpo, un mito, che l’hanno accompagnata fino ad opprimerla e a schiacciarla. Non a caso una delle sue celebri frasi rimaste scolpite nell’immaginario collettivo, le ha fatto dire, al colmo del dolore e della disillusione: “Gli uomini vengono a letto con Rita, poi si risvegliano con Margherita”… Esprimendo in poche parole tutto il peso di un mito – soprattutto quello della mangiauomini meravigliosamente incarnato in Gilda, il suo film più celebre – arrivato al più estremo conflitto con la personalità che andava a trasfigurare.

Rita Hayworth, una donna, una diva, un mito

E nel caso della Hayworth parliamo davvero di mito, di una diva il cui personaggio – mutuato da successi cinematografici del calibro di Bionda fragola – il titolo del vero esordio di Rita, prodromico a tanti incredibili successi arrivati dopo un debutto trascurabile che le rese giustizia – o come Gilda, La signora di Shangai, per non parlare degli struggenti Gli amori di Carmen, Trinidad e Pal Joey. Quella bellezza, così carnale e tangibile, eppure così irragiungibile e sfuggente, ha alimentato carattere e unicità di una diva come non ce sono e non ce ne saranno davvero più. Malgrado tutto ciò, il grande establishment hollywoodiano non è mai stato molto prodigo di riconoscimenti con lei: basti pensare, a titolo di esempio, che l’unico premio artistico della sua vita risale al 1965 quando grazie al film Il circo e la sua grande avventura Rita ottenne una nomination (e solo quella) ai Golden Globe.

Il viale del tramonto e l’ombra dell’alcool…

Così non stupisce che – come le biografie di grandi di Hollywood quasi prescrivono di rito, dopo questo ultimo exploit il declino della “Divina” assuma via via che il viale del tramonto si allunga e si impone alla sua vista, toni drammatici e inesorabili, tragicamente marchiato dalla piaga dell’alcool. E all’età di 69 anni Rita Hayworth, indimenticabile Gilda e prorompente bellezza di  Sangue e Arena, muore il 14 maggio 1987 a New York, colpita dal morbo di Alzheimer, amorevolmente assistita dalla figlia Jasmine avuta dal terzo marito, il principe Ali Khan. Quando, finalmente, un tocco di puro affetto puro e sincero e di umanità vibrante chiude la sua iperbolica storia. E allora ci piace ricordarla nelle immagini – intramontabili – e nelle vesti di Gilda, riportate in apertura.

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