Siria, i terroristi islamici anti-Assad non rispettano le “zone sicure”

8 Mag 2017 16:08 - di Redazione

Damasco conferma che rispetterà l’accordo sulle cosiddette “zone di de-descalation” in Siria concordato ad Astana il 4 maggio da Russia, Turchia e Iran. La conferma è arrivata dal ministro degli Esteri di Damasco, Walid al-Muallim, in una dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. “Il governo siriano approva” l’accordo di Astana “sulla base del principio di evitare spargimenti di sangue” e per “migliorare il tenore di vita”. Ma Damasco minaccia “dure risposte” a eventuali violazioni dell’accordo per la creazione delle “zone di de-escalation”. “Se ci saranno violazioni da parte di qualsiasi gruppo, la nostra risposta sarà incisiva”, ha detto il ministro degli Esteri siriano Walid al-Muallim in una dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana.

Iniziati in Siria altri trasferimenti delgi islamici armati

Intanto è iniziato nel quartiere di Barzeh, a nord della capitale siriana, il trasferimento di centinaia di combattenti islamici che lasciano la zona insieme alle loro famiglie sulla base di un accordo raggiunto ieri sera. È la tv di Stato siriana a riferire dell’inizio delle operazioni di trasferimento dei ribelli e delle loro famiglie dopo che ieri il sito di notizie vicino all’opposizione Shaam ha riferito del raggiunto accordo. Il trasferimento avviene a bordo di bus come già accaduto in passato in altre aree della Siria dopo la resa dei terroristi, ma è la prima volta che si assiste a una simile operazione nella zona della capitale, tra l’altro a pochi giorni dall’intesa firmata ad Astana tra Russia, Turchia e Iran (Paesi garanti del “cessate il fuoco” concordato a dicembre) per la creazione di “zone di de-escalation” del conflitto tra le quali non è inclusa Damasco. I terroristi e le loro famiglie dovrebbero essere trasferiti nel nord del Paese e solo oggi dovrebbero essere trasferite circa 1.500 persone. Non è chiaro quanto tempo durerà l’operazione di trasferimento, ma la seconda fase di operazioni dovrebbe riguardare anche gruppi dei quartieri di Al-Salihiyah e Rukn al-Din e poi sarà rotto l’assedio.

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