Rifiuti, scaricabarile tra Zingaretti e Raggi. E Roma affoga nella “monnezza”

10 Mag 2017 14:49 - di Federica Parbuoni
rifiuti

Ostenta «grandissima serenità» Nicola Zingaretti, intervenendo nuovamente nella querelle sui rifiuti a Roma. Lo fa all’indomani dell’attacco, a Porta a Porta, del sindaco Virginia Raggi e delle polemiche che vedono lo scontro tra Pd e Cinquestelle ormai ai limiti della sostenibilità politica e istituzionale. 

Zingaretti si spaccia per salvatore di Roma

«Non posso che ribadire un concetto semplice: se ci sono delle proposte per degli impianti di smaltimento rifiuti che servono a Roma, le nostre porte non sono aperte, ma spalancate», ha detto Zingaretti, rilanciando la palla delle responsabilità nel campo del sindaco, come già avvenuto nei giorni scorsi e come fatto anche da Matteo Renzi, che per domenica ha lanciato la mobilitazione degli iscritti Pd per una pulizia straordinaria della Capitale. «Il tema è salvare Roma, perché le altre province sono in equilibrio. Ribadisco – ha aggiunto Zingaretti – che se ci sono proposte per nuovi impianti le valuteremo in maniera costruttiva».

Lo scaricabarile tra Pd e Cinquestelle

Dunque, il Pd e il governatore del Lazio che ne è espressione, mentre scaricano tutte le responsabilità sulla giunta Cinquestelle, vogliono vestire i panni dei salvatori della Capitale. Di contro, la giunta Cinquestelle rimanda tutte le responsabilità in campo avverso, con un giochino di reciproche accuse che ai più non sfugge essere uno «scaricabarile». «Zingaretti le nostre porte sono sempre aperte a incontri ma intanto sblocchi le autorizzazioni sulla sua scrivania», è sta la replica della Raggi, arrivata via Twitter. «Mentre Pd e M5S bisticciano e lasciano sprofondare Roma nei rifiuti, l’emergenza ha raggiunto il suo apice fra cumuli di immondizia diffusa per le strade, topi e cinghiali in circolazione, disabili bloccati nelle proprie abitazioni per l’impossibilità di muoversi a causa di matasse di spazzatura che trovano davanti alle loro case», ha commentato il capogruppo di FdI alla Regione Lazio, Giancarlo Righini, mentre il consigliere regionale di FI, Mario Abbruzzese, ha chiesto la convocazione del sindaco in commissione Ambiente.

Alemanno: «Zingaretti fa mobbing al Comune da anni»

Ma davvero i guai di Roma vanno addossati tutti all’incapacità della giunta capitolina a Cinquestelle? A chiarire che almeno in questo caso Raggi ha delle attenuanti generiche è stato l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, sottolineando che «la colpa dell’emergenza rifiuti a Roma è quasi esclusivamente della Regione Lazio e del governatore Zingaretti,  che cerca di scaricare le proprie responsabilità sulle spalle della sindaca Raggi». «La Regione sta facendo una sorta di mobbing nei confronti del Comune, almeno dal giorno del mio insediamento», ha proseguito Alemanno, ricordando che «basta un nulla per mettere in ginocchio la Capitale». «Per questo è necessario trovare un sito di impianto per rifiuti in modo da creare una valvola di sfogo che eviti le continue emergenze», che «periodicamente – ha ricordato l’ex sindaco – colpiscono Roma da quando l’allora sindaco Ignazio Marino chiuse, con un bel gesto, la discarica di Malagrotta, senza però proporre alternative». «Il Comune di Roma però – ha avvertito ancora Alemanno – non può scegliere da solo un sito per i rifiuti e per questo la Regione Lazio deve dare risposte immediate. Altrimenti – ha concluso l’ex sindaco – ritengo che il governo debba nominare un Commissario ad-hoc per costringere il governatore Zingaretti a fare quel che deve fare».

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