“Quando sorge il sole”? L’ironia di Coppi sulla legittima difesa firmata Alfano

6 Mag 2017 14:14 - di Redazione

Quella legge appena varata dalla Camera, grazie a un emendamento del Ncd di Angelino Alfano che introduce il criterio della “notte” per dare corpo al principio della legittima difesa, trova il Principe del Foro Franco Coppi, forse l’avvocato più famoso d’Italia, scettico e sferzante. Lui la legge non la ritiene necessaria, ma questa approvata in prima lettura a Montecitorio la considera un pasticcio. E soprattutto, ritiene ingiusto che qualcuno accusi le persone di volersifare giustizia da sé. “No, la gente ha paura, questo è il punto”, spiega Coppi.

In un’intervista alla Stampa di Torino, lo storico difensore di Andreotti prima e di Berlusconi parla di riforma pasticciata. “Quel passaggio sul giorno e sulla notte. Alle cinque del pomeriggio è notte? D’estate alle cinque del mattino, che non è ancora sorto il sole? Mi sembra scritta male, una norma che si presta a troppe interpretazioni, anche nella valutazione di eccesso di legittima difesa”.

Per non parlare di quell’articolo 59 c.p. dove è inserita la fattispecie del grave turbamento: “Vorrei sapere come si giudica il grosso turbamento: io posso perturbarmi, per esempio, vedendo semplicemente entrare una persona in casa mia, magari per sbaglio o per chiedere l’elemosina, e allora sparo, io sparo e non c’è colpa? Avevano pensato di ridurre il potere discrezionale dei giudici ma in realtà lo hanno ampliato…”.

Ed ancora, Franco Coppi invita la classe politica ad ascoltare la gente: “La legge è malfatta, ma è vero che non c’è un’ansia di farsi giustizia da soli ma l’ansia della sicurezza. Questo malessere è il riflesso del fatto che non ci si sente più sicuri e allora il cittadino siccome non si sente protetto reagisce con rabbia invocando soluzioni feroci. Sarebbbe stata utile una maggiore riflessione, perché è una norma impegnativa, che incide molto sul sistema”, conclude il penalista.

 

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