La pizza napoletana in corsa per la medaglia dell’Unesco: è vera arte

10 Mag 2017 13:25 - di Elsa Corsini
pizza a domicilio

La pizza napoletana, autentico capolavoro gastronomico made in Italy, è in lizza per aggiudicarsi la medaglia dell’Unesco ed entrare ufficialmente a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità.  Sono già oltre un milione e 300mila le persone che da più di 50 Paesi hanno firmato la petizione a sostegno della candidatura dell'”arte dei pizzaiuoli napoletani” a patrimonio dell’Unesco. La notizia è arrivata dall’incontro dal titolo “L’arte della pizza napoletana: storia e tradizione di una passione” promosso dalla Fondazione UniVerde, insieme a Coldiretti e all’Apn, associazioni pizzaiuoli napoletani, in collaborazione con la rappresentanza permanente d`Italia presso l`Unesco. Obiettivo: la presentazione ufficiale della campagna #pizzaunesco, lanciata dall’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, e celebrare il primo milione di firme raccolto a sostegno dell’Arte dei pizzaioli.

Pizza napoletana, l’orgoglio del made in Italy

La pizza napoletana, unico tipo di pizza italiana riconosciuta in ambito nazionale ed europeo (dal 4 febbraio 2010, infatti, è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita della Comunità europea) è il prodotto gastronomico italiano più conosciuto al mondo, un vero e proprio simbolo dell’Italia, frutto di un’arte secolare minacciata da una globalizzazione che rischia di reciderne le radici culturali. Per tutelarne i valori e il legame con il territorio di origine, grazie alla grande mobilitazione di cittadini e personalità di tutto il mondo, la candidatura è stata ufficializzata da parte della Commissione nazionale italiana Unesco. Ora la pratica è in fase di valutazione da parte del Comitato intergovernativo Unesco, che si riunirà dal 4 all’8 dicembre prossimi a Seul per la scelta finale. L’arte dei pizzaiuoli napoletani sarebbe il settimo “tesoro” italiano ad essere iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell`Unesco dopo l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad Alberello di Pantelleria.

Gli americani ne consumano 13 chili a testa

La passione per la pizza è diventata planetaria con gli americani che – sottolinea la Coldiretti – sono i maggiori consumatori di pizza con 13 chili a testa all’anno. Gli italiani, neanche a dirlo,  guidano la classifica in Europa con 7,6 kg, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci, che con 3,3 kg di pizza pro capite annui chiudono questa classifica.  La candidatura della pizza a patrimonio immateriale dell’umanità tutela un settore che vale 10 miliardi di euro con almeno 100 mila lavoratori fissi nel settore della pizza ai quali – sottolinea la Coldiretti – se ne aggiungono altri 50 mila nel fine settimana, secondo i dati dell’Accademia Pizzaioli. Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 5 milioni di pizze per un totale di un miliardo e mezzo all’anno.

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