Il presidente della Juventus si difende all’Antimafia: «Mai ricevuto minacce»

18 Mag 2017 15:28 - di Penelope Corrado

I rapporti tra esponenti della criminalità organizzata e la Juventus? «È emerso fin qui un quadro che presenta seri elementi di preoccupazione sotto molti punti di vista e non sono da sottovalutare, come hanno dimostrato i recenti fatti di cronaca». Lo ha detto la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, all’apertura dell’audizione del presidente della Juventus, Andrea Agnelli. «A noi interessa capire la lettura che Agnelli dà dei fatti che si sono verificati e di quella realtà. Ci interessa capire se la società si è interrogata sul perché è successo questo, di chi sono le responsabilità e quali sono i rimedi. Vogliamo capire che parte intende giocare nella federazione perché non si verifichi più quello che si è verificato nel circuito della società e anche in altre realtà», ha concluso Bindi.

Il presidente della Juventus ascoltato dall’Antimafia

«Non ho mai subito minacce da ultrà», ha dichiarato il presidente della Juventus, nel corso della sua audizione di fronte alla commissione antimafia a Roma. «Mia figlia si è spaventata», ha poi rivelato Agnelli, riferendosi alle notizie sui presunti contatti con tifosi legati alla ‘ndrangheta. Agnelli ha poi sottolineato che tutto questo gli ha permesso di «intavolare un dialogo di educazione civica» con la figlia di 12enne.

“I bagarini? Lo Juventus stadium è troppo piccolo”

«La responsabilità iniziale che ci ha portato a questa situazione è sicuramente lo stadio troppo piccolo», ha aggiunto Agnelli sull’inchiesta relativa alla presunta concessione della gestione di biglietti e abbonamenti dello Juventus Stadium ad alcuni tifosi legati alla ‘ndrangheta. «Siamo stati colti dalla sorpresa di gestire uno stadio sold out tutte le domeniche. Organizzare il tifo in maniera socio-demografica corretta ha dato la possibilità di inserirsi a persone con l’interesse a lucrare», ha aggiunto Agnelli, che poi ha fatto l’esempio dei biglietti per la finale di Champions che la Juventus giocherà il 3 giugno con il Real Madrid. «I biglietti li ha venduti la Uefa e ora si trovano a prezzi assurdi, fino a 5mila euro. È possibile che laddove un’organizzazione con finalità criminali voglia individuare la possibilità di guadagni, eventi come la finale di Champions siano di grande interesse. Da questo punto di vista -ha concluso- lo Juventus Stadium è motivo d’orgoglio da una parte e un problema dall’altra».

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