Il G7 incastra Gentiloni: “Gli Stati devono controllare i loro confini”

27 Mag 2017 19:13 - di Giovanni Trotta

Diciamocelo, l’unico risultato del G7 è stato quello di decidere di coinvolgere la Russia contro il terrorismo islamico. Peccato però, che i Sette Grandi siano arrivati tardi, perché Mosca è da tempo che combatte l’Isis. Più importante invece è il fatto che i leader del G7 “riaffermano il diritto sovrano degli Stati, individualmente e collettivamente, a controllare i loro confini e a stabilire politiche nel loro interesse nazionale e per la sicurezza nazionale”, come si legge nel comunicato finale del vertice di Taormina. Adesso il governo italiano è sotto scacco: ha avuto il via libera dal G7 per controllare i propri confini, mentre arrivano migliaia di clandestini al giorno. Avrà il coraggio Gentiloni di tentare di garantire la sicurezza nazionale per l’Italia? Ne dubitiamo. Sul clima, si sapeva come sarebbe andata a finire, con Turmp che non si omologa al pensiero unico e omogeneo, e un po’ superficiale, degli altri sulle variazioni climatiche. I dati, secondo l’amministrazione Usa, si sono bastati per anni su falsi presupposti, e continuare col protocollo di Parigi non servirebbe a nulla. Ma al di là delle dichiarazioni di maniera, anche dello stesso presidente americano, il vertice è stato un completo fallimento. Il G7 del prossimo anno, sotto presidenza canadese, si terrà nella regione di Charlevoix, in Quebec. Lo ha annunciato il premier canadese Justin Trudeau, al termine del summit di Taormina, confermando le indiscrezioni di ieri della stampa di Toronto. Trudeau ha aggiunto: “Rispetto il diritto dei leader dei diversi Paesi di fare le proprie scelte, rispetto la scelta del presidente Trump di fare una riflessione ulteriore” sulla questione del clima. Detto questo, ha sottolineato Trudeau, “io ho chiarito più volte che non si può costruire un futuro economico forte se non si protegge l’ambiente”.

Trump: al G7 rafforzati i legami con gli alleati

Il capo della Casa Bianca èapparso alla fine molto soddosfatto: il G7 di Taormina è stato “enormemente produttivo” e “molto importante”, durante il quale “abbiamo rafforzato i legami con i nostri alleati”, ha detto Trump nel suo discorso alla base militare di Sigonella. Il G7 si è contraddistinto per una discussione “autentica”, un “motivo in più per sottolineare l’importanza di questo formato come occasione di incontro e confronto tra i leader che serve a mettere a fuoco le posizioni anche quando sono diverse, individuando convergenze quando è possibile, o rendendo più chiare le differenze quando ci sono”. Più mogi i commenti del premier italiano: nella discussione sul clima, con gli Stati Uniti, “la differenza è emersa molto chiaramente nelle nostre discussioni. Ma discutere è sempre utile, in alcuni casi si trovano punti di intesa, altre volte no. Ma l’Italia non cambierà posizione sul climate change“, ha detto infatti Paolo Gentiloni al termine del G7. “Gli Stati Uniti sono nella fase di revisione delle loro politiche sui cambiamenti climatici e sull’accordo di Parigi e dunque non sono nella posizione di dare il loro consenso su questi temi”, si legge nel comunicato finale del vertice. Per questo, “i capi di Stato e di governo di Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Giappone ed i presidenti della Commissione e del Consiglio europei riaffermano il loro forte impegno ad attuare rapidamente l’accordo di Parigi, come già deciso al vertice di Ise-Shima” dello scorso anno. Infine, ma è la cosa più importante e giova ancora ripeterlo, i leader del G7 “riaffermano il diritto sovrano degli Stati, individualmente e collettivamente, a controllare i loro confini e a stabilire politiche nel loro interesse nazionale e per la sicurezza nazionale”.

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