È morto l’astrofisico Nanni Bignami: il papà della stella Geminga. Aveva 73 anni

25 Mag 2017 12:41 - di Redazione

La scienza piange la scomparsa di Giovanni Bignami, astrofisico, accademico dei Lincei e pioniere dell’invisibile. Noto soprattutto per le sue lunghe ricerche su Geminga, la prima stella di neutroni senza emissione radio, Bignami è morto all’età di 73 anni per un improvviso malore a Madrid, dove si trovava per impegni professionali. Cresciuto con il mito di Jules Verne, instancabile ricercatore con lo sguardo rivolto verso lo spazio, Nanni, come lo chiamavano gli amici, amava ripetere di sentirsi un bambino dentro a un corpo da un uomo. Un bambino curioso, ribelle, irrequieto, fantasioso. Autore di una decina di libri di comunicazione scientifica, tradotti in sette lingue, da anni collaborava con Repubblica come editorialista scientifico. In Rai aveva lavorato, tra l’altro, con Piero e Alberto Angela. Nella sua lunga carriera è stato insignito con molte prestigiose cariche ed ha vinto importanti premi. Tra i riconoscimenti anche quello della Legion d’Honneur per meriti scientifici nel 2004. A lui è stato dedicato un asteroide scoperto nel 1985, il 6852 Nannibignami.

Chi era Giovanni Bignami

Fisico di fama internazionale, apprezzato divulgatore scientifico, Giovanni Bignami era nato a Desio il 10 aprile 1944 ed era sposato con l’astrofisica Patrizia Caraveo. Laureatosi in Fisica nel 1968 all’Università di Milano nello storico gruppo di Giuseppe Occhialini, accademico dei Lincei, lo scienziato si è occupato sempre di ricerca spaziale, partecipando alle principale attività  del settore in Italia, Europa e Stati Uniti dagli anni settanta ad oggi. Bignami ha partecipato attivamente alla progettazione e costruzione di numerosi satelliti scientifici. A livello internazionale era noto per il lavoro ventennale che ha portato all’identificazione ed alla comprensione di Geminga, la prima stella di neutroni senza emissione radio. Dal 16 marzo 2007 al 1º agosto 2008, Bignami è stato presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Tra il 2010 e il 2012 è stato il primo italiano a presiedere il Cospar, il Comitato per la Ricerca Spaziale. Dal 10 agosto 2011 al 16 ottobre 2015 è stato Presidente dell’Inaf, l’Istituto Nazionale di Astrofisica. Attualmente ricopriva la carica di presidente del Consiglio di amministrazione del progetto Ska e di professore ordinario di Astronomia e Astrofisica presso lo Iuss di Pavia.

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