Complotto contro Kim, la Corea del Nord chiede l’estradizione dei colpevoli

12 Mag 2017 11:36 - di Redazione

La Corea del Nord chiederà l’estradizione dei “criminali” coinvolti nel presunto complotto per assassinare il loro supremo capo Kim Jong-un con una sostanza biochimica durante le celebrazioni del 15 aprile. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri, Han Song-ryol durante una riunione di diplomatici stranieri a Pyongyang, insistendo sul fatto che il Paese garantirà che i cospiratori siano puniti. «Secondo la nostra legge, l’ufficio del procuratore centrale della Corea del Nord utilizzerà tutti i metodi disponibili per chiedere la consegna dei criminali coinvolti, in modo da punire gli organizzatori, i cospiratori e i seguaci di questo terribile atto di terrorismo» che doveva avvenire con “l’uso di sostanze biochimiche”, ha detto Han, senza tuttavia fornire i nomi dei sospetti stranieri coinvolti. Per compiere l’omicidio, ha poi aggiunto il vice ministro, questi terroristi dovevano usare «sostanze biochimiche, incluse sostanze radioattive e velenose» che «dovevano essere fornite dalla Cia, mentre il servizio di intelligence sudcoreano ha fornito il supporto e i finanziamenti necessari».

 Corea del Nord, l’accusa alla Cia

Una settimana fa la Corea del Nord aveva accusato la Cia di un complotto per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong-un. In un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale Kcna, Pyongyang affermava che l’agenzia di spionaggio americana e i servizi di intelligence della Corea del Sud avevano preparato “una cospirazione” che prevedeva l’uso di sostanze “biochimiche” per assassinare il leader nordcoreano.

 

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