Tre milioni di “fantasmi” a Roma: è rischio terrorismo, arriva la task force

10 Apr 2017 19:23 - di Redazione

Almeno tre milioni di turisti “fantasma” si aggirano ogni anno nella Capitale, persone che ogni giorno camminano tra le strade di Roma senza essere censite. Cittadini provenienti da ogni parte del mondo, che alloggiano spesso in bed and breakfast abusivi ma anche in conventi, parrocchie o in case private, sfuggendo a qualunque tipo di controllo. Un problema di sicurezza, in un momento di allerta terrorismo a livello internazionale, ma anche introiti mancati per il Campidoglio, che da questi turisti non incassano neanche la tassa di soggiorno. Per contrastare il fenomeno e creare una task force è stato avviato un tavolo in Prefettura, tra Campidoglio, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma e forze dell’ordine, come ha spiegato la direttrice del Dipartimento Turismo di Roma Capitale Cristina Selloni nel corso della seduta odierna della commissione Turismo nella quale si sono svolte le audizioni di Federalberghi Roma, Unindustria e Confesercenti sulle criticità del settore turistico nella Capitale.

In tre milioni non vengono censiti e sfuggono ai controlli

“Ogni anno a Roma stimiamo che ci sono almeno tre milioni di turisti fantasma, presenze che non vengono censite – ha detto Selloni – Abbiamo avviato un tavolo in Prefettura per coordinare le forze dell’ordine nella lotta al l’abusivismo ricettivo”. Non solo. La presidente della commissione Turismo Carola Penna ha spiegato che “è in corso un dialogo con la Questura di Roma e il ministero degli Interni per cercare di avere dei dati certi sulle presenze dichiarate nelle strutture extra alberghiere, dati che dobbiamo incrociare per scovare gli evasori ma che non ci vengono forniti per motivi di privacy”. Un problema serio per la sicurezza nella Capitale, come sottolineato in commissione anche dal presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli in relazione al fenomeno dei bed and breakfast abusivi. “Il fenomeno dei bed and breakfast abusivi si traduce in un’offerta di 35mila posti letto ogni giorno non registrate – ha detto Roscioli- In un momento di allerta internazionale è come se noi potenzialmente avessimo un piccolo paese di una provincia italiana che dorme a Roma e non se ne sa nulla. È un fenomeno preoccupante”. “Nonostante i controlli – ha aggiunto – Fino a oggi la strada percorsa non ha dato i risultati che speravamo, e anche la proposta di legge regionale che riguarda il regolamento del settore extra alberghiero ci dà una mano ma non ci aiuta a risolvere il problema”.

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