San Pietroburgo: l’attentatore ripreso dalle telecamere interne (VIDEO)

3 Apr 2017 17:57 - di Penelope Corrado

L’attentatore della metro di San Pietroburgo sarebbe stato ripreso dalle telecamere interne della sorveglianza e sarebbe tuttora ricercato in tutta la nazione. A riferirlo l’emittente televisiva Ren tv. L’emittente russa ha diffuso l’immagine del presunto attentatore della metropolitana di San Pietroburgo: è un uomo vestito di nero con un cappello nero. Ha una barba che incornicia la parte inferiore del viso. Secondo l’agenzia di stampa Interfax, il sospetto avrebbe nascosto l’ordigno in una valigetta.  Nel filmato si vede una persona dalla carnagione olivastra, con folta barba e copricapo nero. Fonti di polizia non escludono che l’uomo si sia vestito «appositamente per confondere gli investigatori».

Bilancio della strage di San Pietroburgo: 10 morti e 47 feriti

Il ministero della Salute russo ha diffuso un nuovo bilancio delle vittime dell’attentato alla metropolitana di San Pietroburgo, che parla di 10 morti e 47 feriti. Un bilancio precedente del comitato nazionale antiterrorismo parlava di nove morti e oltre 20 feriti.

metro-san-pietroburgp

Gara di solidarietà tra i cittadini di San Pietroburgo

Anche a San Pietroburgo è scattata la solidarietà fra i residenti, dopo l’attentato. Taxi e auto del servizio Uber hanno offerto passaggi gratuiti alle persone lasciate a piedi dalla chiusura della metropolitana. Ed è stato creato l’hashtag #domoi (casa), per chiedere od offrire un passaggio. Straordinaria gara di solidarietà anche tra i passeggeri del treno colpito. Si sono aiutati nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi, come riporta l’agenzia Tass. «Tutti si aspettavano il peggio, stavano tutti aspettando le consequenze dell’esplosione. Ma poi siamo stati spinti fuori e la gente ha iniziato ad aiutarsi, tirando fuori passeggeri dal vagone, molti erano zuppi di sangue», ha spiegato uno di loro. «Ho visto alcuni morti, almeno tre o quattro persone. I servizi di emergenza sono arrivati sulla scena in cinque-sette minuti», ha raccontato un altro.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *