Puglia: a Nardò primarie sospese per fare un dispetto a Emiliano, il ribelle

30 Apr 2017 20:30 - di Michele Pezza

Mamma li destri!” La terra del Salento, storicamente parlando, i turchi la ha visti avvicinarsi minacciosamente tante volte. Non deve perciò meravigliare più di tanto se, nel primo pomeriggio, le primarie di Nardò, importante centro della provincia di Lecce siano state sospese per… sospetta invasione dei seggi da parte di avversari politici – li destri, appunto riversatisi a centinaia (addirittura c’è chi stima 1500 in poche ore) con il dichiarato scopo di alterare il risultato, esito a dir poco impossibile considerato che per impedire la scontata affermazione di Renzi di Nardò ne occorrerebbero a milioni.

Ai seggi esponenti della destra di Nardò

Sia come sia, la vista del nemico  a schiere così folte (secondo i bene informati erano tutti aficionados del sindaco Pippi Mellone, un passato nella destra dura e pura e ora schierato a sostegno della mozione di Michele Emiliano, governatore della regione ma inevitabilmente destinato a finire terzo nella corsa a tre per la segreteria del Pd) e compatte ha imposto come effetto immediato lo sbaraccamento dei seggi con a corredo le solite polemiche. A dare l’allarme della presenza dei destri nei pressi e addirittura all’interno dei seggi sono stati i rappresentanti della mozione Renzi e di quella Orlando, che prima hanno contestato l’onda anomala e poi hanno chiamato polizia e carabinieri. La conferma della chiusura dei seggi, contestata dai fan di Emiliano, è arrivata dal responsabile organizzativo regionale del Pd, Ruggiero Mennea. Ma quale invasione di destri, replicano tra l’indignato e lo sconsolato gli amici del governatore.

Il dem Ginefra: «Balle. È un diktat dei capibastone»

«Da quanto ci riferiscono i nostri rappresentanti – ha chiarito a nome del comitato nazionale di Emiliano il deputato Dario Ginefra – l’unico esponente della destra presente al seggio sarebbe stata quella del’ex deputato di Forza Italia Dell’Anna oggi rappresentante locale della mozione Renzi». Appena uno, insomma, uno solo. E non è finita. Ginefra ha infatti denunciato che in mattinata sarebbe stato impedito di votare persino a figure storiche del Pd locale solo perché gratificati dall’inquieto sindaco di Nardò: «Siamo alla selezione manichea del voto e degli elettori, buoni o cattivi», ha lamentato il deputato dem. Se n’è accorto anche lui. Meglio tardi che mai.

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