«Ottimo lavoro a Berlino». Espulso un egiziano che a Terracina esultava per l’Isis

29 Apr 2017 16:40 - di Robert Perdicchi

Festeggiava le stragi, esaltava i terroristi, giustificava l’Isis con frasi, del tipo: «Ottimo lavoro quello fatto a Berlino”, in riferimento al kamikaze che si era schiantato sui mercatini di Natale. Questa ed altre frasi dal simile tenore sono costate una definitiva espulsione con allontanamento dall’Italia, accompagnamento alla frontiera aerea di Fiumicino e successivo rimpatrio nel paese di origine a un egiziano di 27 anni che viveva a Terracina, dove lavorava presso una rivendita di frutta. Il giovane era da tempo monitorato dalla Digos poiché era stato segnalato per aver pubblicamente affermato che l’autore dell’attentato di Berlino dello scorso 19 dicembre aveva fatto bene a compiere quel gesto terroristico, auspicando inoltre il verificarsi di ulteriori attacchi della stessa tipologia. I successivi accertamenti hanno permesso di individuare il 27enne proprio a Terracina e di accertare che lo stesso, con diversi alias, era stato colpito da ben tre decreti di espulsione dal territorio nazionale, emessi dal Prefetto di Roma nel 2009, dal Prefetto di Agrigento nel 2010 e dal Prefetto di Latina nel 2013.

L’egiziano simpatizzante dell’Isis si era sposato per restare in Italia

Lo straniero era da tempo “attenzionato” dalle forze dell’ordine, tant’è che approfondimenti investigativi avevano consentito di appurare il matrimonio con una cittadina comunitaria fosse stato contratto al solo scopo di trovare un escamotage per regolarizzare definitivamente la sua posizione sul territorio nazionale. La Questura aveva, a seguito degli accertamenti effettuati, emesso nel mese di febbraio di quest’anno un provvedimento di rifiuto del permesso di soggiorno, con contestuale intimazione a lasciare entro 15 giorni il Paese. Nonostante ciò, l’egiziano è rimasto a Terracina dove è stato nuovamente rintracciato giovedì dalla Digos e dai poliziotti del Commissariato locale. Presso l’Ufficio Immigrazione è stato nuovamente espulso e, dopo il giudizio di convalida davanti alla competente autorità giudiziaria, è stato definitivamente rimpatriato con volo aereo in Egitto. 

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