Mattarella sferza il Parlamento: «Subito la nuova legge elettorale»

26 Apr 2017 18:14 - di Valerio Falerni

Sui minuetti parlamentari intorno alla legge elettorale Sergio Mattarella sente puzza di bruciato e corre ai ripari. All’indomani del referendum confermativo del 4 dicembre, che ha cancellato la riforma costituzionale voluta da Renzi e, soprattutto dopo che la Corte Costituzionale ha smontato il cosiddetto Italicumsempre sponsorizzato dall’ex-premier, il presidente della Repubblica aveva esplicitamente richiesto che il Parlamento operasse almeno una «omogeneizzazione» dei sistemi elettorali di Camera e Senato. Da allora sono trascorsi tre mesi abbondanti, ma il suo appello non sembra incrociare la disponibilità delle forze politiche.

Mattarella ha incontrato Grasso e Boldrini

E questo spiega perché, incontrando al Quirinale i presidenti delle Camere Pietro Grasso e Laura Boldrini, Mattarella abbia sottolineato l’esigenza che di provvedere sollecitamente all’approvazione della nuova legge e all’elezione di un giudice della Corte  Costituzionale. Sarà ora cura di Grasso e della Boldrini rappresentare ai rispettivi gruppi parlamentari, come recita la nota ufficiale diramata dopo l’incontro, «l’urgenza che rivestono entrambe le questioni per il funzionamento del nostro sistema istituzionale». Una drammatizzazione ben soppesata da Mattarella, il cui scopo è quello di sferzare i partiti, soprattutto il Pd e quindi Renzi, che da domenica sera ritornerà a guidare il partito e che non ha fatto mai mistero di voler tornare il più rapidamente alle urne utilizzando all’uopo i sistemi elettorati ricavabili dalla doppia sentenza della Consulta: oltre a quella sull’Italicum, c’è infatti quella precedente sul cosiddetto Porcellum.

Va eletto anche un giudice della Consulta

Lo stallo riguarda soprattutto due questioni: il premio, che Renzi vorrebbe attribuire alla lista vincente mentre altri, invece, vorrebbero che fosse appannaggio della coalizione; e i capilista bloccati, “salvati” dalla sentenza ma che, almeno a parole, tutti, eccetto Berlusconi, dicono di voler cancellare. In più, ci sarebbe poi da definire le soglie si sbarramento per accedere alla ripartizione dei seggi, problema che angoscia soprattutto i partiti più piccoli, soprattutto Alternativa Popolare di Angelino Alfano. Si tratta di questioni tutt’altro che tecniche. La coalizione, infatti, costringerebbe Renzi a tornare al dialogo con i vari Bersani e D’Alema che all’ex-premier fa lo stesso effetto dell’aglio per il vampiro. Intanto il tempo passa… e Mattarella se n’è accorto.

 

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