Clandestini, 50 per cento in più di sbarchi. E nessuno dalla Siria…

10 Apr 2017 14:19 - di Giovanni Trotta

Catania, Augusta, Trapani, Pozzallo, Lampedusa: in questi giorni gli sbarchi stanno aumentando a dismisura e sembra che andrà sempre peggio col giungere del bel tempo. Sono 21.939 i clandestini arrivati sulle nostre coste dall’inizio dell’anno ad oggi, il 51,25% in più rispetto allo stesso periodo del 2016 (un aumento, addirittura, del 115,83% rispetto al 2015). Le cifre del Viminale, aggiornate al 27 marzo 2017, evidenziano che i minori accompagnati che hanno attraversato il Mar Mediterraneo verso l’Italia sono ad oggi 2.293. Complessivamente nel 2016 l’Italia ha accolto 25.846 di under 18, più del doppio rispetto all’anno precedente (12.360). I clandestini provengono soprattutto da Guinea, Nigeria, Bangladesh, Costa d’Avorio, Gambia, Senegal, Marocco, Mali, Somalia, Eritrea. E il picco degli arrivi si è registrato nell’ultima settimana. I porti maggiormente interessati dagli sbarchi sono Augusta, Catania, Pozzallo, Trapani e Lampedusa, nelle ultime tre località sono presenti gli hotspot. Ad oggi, riferisce ancora il Viminale, lungo l’Italia sono presenti 174.495 clandestini. Lombardia, Campania, Lazio e Piemonte sono le regioni che ne ospitano il maggior numero tra strutture di prima accoglienza e centri del sistema Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).

Gasparri: è un’auto invasione di clandestini

Sull’emergenza è giunto il commento del senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia: “Confusione nel Mediterraneo. Così potrebbe intitolarsi l’avvio dell’indagine conoscitiva in commissione Difesa del Senato sull’attività delle ong nelle acque libiche. Dall’audizione del responsabile dell’operazione Sophia di Eunavfor Med, ammiraglio Credendino, si è avuta la conferma che nel Mediterraneo non comanda nessuno”. “Molte operazioni internazionali che dovrebbero combattere gli scafisti -aggiunge Gasparri – assistono impotenti al traffico di persone a quanto pare anche con l’appoggio delle ong che, con il pretesto dei salvataggi, finiscono per alimentare delle attività criminali. Del resto lo stesso Credendino ha detto che bisognerebbe chiedere alle Nazioni Unite una risoluzione per un approccio diverso a questa situazione e che si perseguissero per crimini contro l’umanità quelle realtà libiche e non solo che, a pagamento, organizzano il traffico di persone. Il quadro è sconfortante perché emergono responsabilità evidenti delle autorità marittime italiane e anche delle autorità di governo”. “Credendino – prosegue il vice presidente del Senato – ha fatto chiaramente riferimento alla Guardia costiera e al Viminale per quanto riguarda la gestione delle presunte attività di soccorso e la decisione di far approdare nei porti italiani i clandestini. Proseguiremo in questa indagine conoscitiva ringraziando il presidente Latorre per il calendario serrato fissato. Ma siamo ansiosi di giungere a delle conclusioni. L’auto invasione d’Italia organizzata dai governi Renzi e Gentiloni prosegue con una irresponsabilità sconcertante”, conclude Gasparri.

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