Chicago, 15enne stuprata dal branco in diretta Fb: 40 collegati, nessuno chiama il 911

3 Apr 2017 10:17 - di Ginevra Sorrentino

Stuprata, seviziata, oltraggiata e offesa dal branco in mille modi, per tanti, interminabili minuti: e tutto in diretta su Facebook Live. Stavolta è accaduto oltreoceano, a Chicago, dove una 15enne è stata abusata e massacrata da una banda di belve assetate di sangue quasi certamente coetanei della vittima. Giovani e spietati gli aguzzini, spietatamente indifferenti tutti i guardoni virtuali che, hanno assistito live all’orrore perpetrato su quella ragazzina indifesa senza intervenire in suo aiuto.

Usa, 15enne stuprata dal branco in diretta streaming

A quanto si apprende sul caso, infatti, il video sarebbe stato visto in diretta da almeno 40 utenti, ma nessuno di loro – queso è certo – ha chiamato la polizia telefonando al 911, il numero delle emergenze. Le immagini sono state rimosse dopo che gli inquirenti hanno preso contatti  con il social network. Il video pubblicato da uno degli stupratori del branco, mostrava la vittima legata e imbavagliata mentre le venivano strappati i vestiti, tagliati i capelli, spente le sigarette sul corpo. La ragazzina era sparita il 19 marzo, ma è stata ritrovata solo due giorno dopo, stravota, sotto choc, e completamente dirosrientata dopo essere stata viollentata a turno da almeno 5 persone in uno stupro di gruppo seguito in diretta streaming. solo un ragazzino ha vuto il coraggio di aiutare la vittima, contatato un parente.

Anche minacce alla famiglia dopo la denuncia della violenza

La famiglia ha immediatamente denunciato tutto alla polizia: e,oltre al danno la beffa, a seguito dell’esposto, ha anche ricevut0o minacce di ritorsioni, tanto che genitori e ragazzina sono stati trasferiti in un luogo protetto. Gli agenti, intanto, hanno arrestato un ragazzino di 14 anni, sospettato di essere uno degli autori della violenza insieme agli altri coetanei. Ora l’adolescente, individuato come una delle belve, rischia di essere condannato per violenza carnale aggravata e per aver prodotto e diffuso materiale pedopornografico. facebook, intanto, che si è rifiutato di commentare als concertante vicenda, ha annunciato che provvederà a disporre nuovi provvedimenti atti a garantire al sicurezza delle persone sui social. E come al solito, si chiude la stalla quando i buoi sono scappati.

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