Berlusconi: «Il populismo? È un sentimento vero, la sinistra non lo capisce»

29 Apr 2017 13:30 - di Redazione

Altro che pericoloso populismo da sconfiggere per la tenuta della democrazia. Silvio Berlusconi smentisce la vulgata progressista e auspica un centrodestra unito nella risposta al disagio sociale attraverso un gioco di squadra con gli alleati (Fratelli d’Italia e Lega) per sconfiggere il bluff del Pd e dei Cinquestelle. «Con proposte serie affidate a persone credibili le elezioni si vincono», ha detto l’ex premier n un messaggio inviato a Marcello Fiori, coordinatore nazionale enti locali Fi, e a Massimo Mallegni, sindaco di Pietrasanta, in occasione della manifestazione “’Ripartiamo Italia”’ alla quale non ha potuto partecipare per il piccolo incidente che lo ha costretto al ricovero nella clinica milanese della Madonnina.

Berlusconi: il populismo è un sentimento vero

«Per vincere – spiega Berlusconi – occorre un centrodestra unito e coeso, nel quale ci sia posto per le sensibilità di tutti, che sappia ascoltare le paure, la rabbia, il disagio di molti cittadini, quello che i signori della sinistra liquidano come populismo e che invece è un sentimento autentico, legittimo, diffuso. Ma soprattutto occorre un centrodestra chiaro nel suo profilo liberale e riformatore, fortemente ancorato ai valori cristiani, capace di esprimere progetti seri e realizzabili». Per il centrodestra, in costante crescita nei sondaggi,  si apre una stagione decisiva a condizione che sappia ritrovare le ragioni dell’unità, prospettiva auspicata anche da Matteo Salvini e Giorgia Meloni che si è candidata a fare da pontiere con Forza Italia. «Le cose da fare sono molte. Il nostro compito è ricostruire questo Paese, il Paese nel quale crediamo e che amiamo a partire dalla vittoria alle prossime elezioni. Non possiamo lasciare l’Italia all’immobilismo del Pd né all’avventurismo di Grillo – ha concluso Berlusconi – è un compito storico, quello che attende il centrodestra e Forza Italia in particolare, non meno importante di quello del 1994».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *