Aurelio Morandi, il pilota della Rsi abbattuto dalla contraerea svizzera

19 Apr 2017 17:01 - di Antonio Pannullo

Aurelio Morandi, pilota dell’Aeronautica nazionale repubblicana, l’aviazione della Rsi, fu uno degli ultimi soldati della Repubblica Sociale a morire in guerra, del 210 piloti che lasciarono la vita difendendo le popolazioni dai bombardamenti terroristi angloamericani. Fu abbattuto infatti il 19 aprile 1945 sui cieli di Cassina Rizzardi, presso Como. Ancora oggi non si sa se l’abbiano abbattuto gli aerei alleati a cui stava dando la caccia oppure la vicina contraerea svizzera, che sparava sugli aerei che violavano lo spazio aereo elvetico. Lui era nato a Orzinuovi, nel Bresciano, nel 1921, e morì difendendo il suo Paese a soli 24 anni. Dopo essersi arruolato nella Anr e aver superato gli esami di pilota da caccia, Morandi fu assegnato al gruppo caccia Asso di bastoni con il grado di sottotenente a bordo dei Messeerschmitt Bf 109 G-10. Guadagno subito una Croce di Ferro di seconda classe per l’abbattimento di un aereo americano sopra Reggio Emilia.

Morandi fu uno degli ultimi piloti a della Rsi a morire in guerra

Il 19 aprile 1945 Morandi arriva al suo appuntamento col destino: vengono avvistati tre Liberator che da Livorno vanno a portare rifornimenti ai partigiani della Valtellina. Morando e i suoi camerati Colonna e Brunello si levano in volo e intercettano i tre B-24 proprio sopra Como. I tre sconfinano nella vicina Svizzera cercando di evitare lo scontro, ma proprio Morando riesca a inquadrare l’aereo del capitano SUtton e gli spara. Lo colpisce, ma non può evitare la mitragliata di ritorno del Liberator, mentr ela contraerea elvetica lo centra provocando il distacco del serbatoio del suo aereo che infatti verrà trovato in territorio svizzero. Il Messerschmitt precipita su Cassina Rizzardi dove accorre la Guardia nazionale repubblicana. Ma per il giovane pilota, che volò anche col leggendario Adriano Visconti, era troppo tardi. L’aereo di Sutton fu colpito e i tre membri dell’eqiopaggio dovettero lanciarsi col paracadute, mentr elil bombardier preicpitava nel bosco di Mozzate. Gli altri due Liberator atterrarono nella vicina Svizzera. Il funerale di Morandi si svolse il 22 aprile in un clima di grande commozione e partecipazione, perché si sapeva che il conflitto era ormai finito, e per la Rsi perduto, e ciononostante eroi come Morando continuavano a combattere pur sapendo che tutto era perso. Consci di questi, e di questi alti valori, i tre americani del Liberator abbattuto da Mordandi e dagli altri, da prigionieri, chiesero  eottennero di poter partecipare alle esquie del giovane pilota, per manifestarlgi in questo modo la stima e il rispetto per un avversario leale e coerente. A Cassina Rizzardi c’è una via a lui intitolata, mentre non c’è a Orzinuovi, Sul terreno dove precipitò oggi c’è un campo da golf, e la lapide che lo ricordava è stata traferita al Giardino delle Rimembranze.

Nella foto Morandi è il giovane a sinistra, al centro Adriano Visconti che morirà pochi giorni dopo, dopo essersi arreso, per mano partigiana

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