Alitalia, l’Ugl spinge per un confronto: “Niente soluzioni tragiche per l’Italia”

29 Apr 2017 17:43 - di Redazione

Numerosi i commenti politici e sindacali sulla crisi dell’Alitalia dopo il referendum: “Riteniamo indispensabile un confronto tra sindacati e governo, interrotto dall’esito del referendum, mirato ad individuare e gestire una soluzione che sia la meno traumatica possibile per tutte le parti in causa”. Così il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, a margine delle celebrazioni per il 1 Maggio organizzate dall’Ugl a Latina. Per Capone “l’Italia non può permettersi soluzioni tragiche per la una compagnia così importante come Alitalia che conta 12 mila dipendenti”. In consumatori da parte loro chiedono di “definire un serio piano industriale e tranquillizzare la clientela per non perdere un assetto industriale con migliaia di lavoratori e di utenti”. A chiederlo sono Federconsumatori e Adusbef. “Liquidare la vicenda Alitalia come abbiamo già dato non solo definisce una forte insensibilità sociale dato che siamo di fronte ad una grande impresa che occupa migliaia di lavoratori tra occupati diretti ed indiretti ma anche cecità economica per le ricadute finanziarie che il fallimento, o la svendita anche spezzettando l’impresa, comporterebbe” affermano i presidente delle due associazioni dei consumatori, Rosario Trefiletti e Elio Lannutti.

Brunetta pessimista su Alitalia: se la ricomprerà lo Stato…

Per Forza Italia ”la narrazione è questa: Alitalia è un asset strategico per il nostro Paese (forse una volta, oggi molto meno), ha oltre quindicimila dipendenti, è un biglietto da visita del nostro Paese nel mondo, e così via. Vedrete come andrà a finire: se la ricomprerà lo Stato dopo averla privatizzata”. Lo ha detto Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo alla trasmissione televisiva ad Antennatre Nordest. ”Questa però – ha aggiunto – non è una garanzia di efficienza, infatti sotto la concezione della strategicità di un settore spesso c’è interesse politico, connivenza”. Ma Codacons frena e va ancora all’attacco sulla vicenda Alitalia. Dopo la denuncia per il caos biglietti oggi è la volta del governo e dell’eventualità di un suo intervento di salvataggio. “La crisi di Alitalia è costata finora agli italiani la bellezza di 308 euro a famiglia, per ritrovarsi oggi una compagnia aerea prossima al fallimento. Per questo non accetteremo ulteriori salvataggi con i soldi dei contribuenti, e siamo pronti a denunciare il Governo alla Corte dei Conti e alle autorità europee se interverrà con risorse pubbliche sul caso Alitalia”, spiega il presidente Carlo Rienzi.

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