Una madre scopre sul cellulare video di violenze terrificanti. La vittima è sua figlia

23 Mar 2017 11:25 - di Ginevra Sorrentino

Un orrore venuto fuori quasi per caso e, come spesso accade purtroppo negli ultimi tempi, rivelato da un telefono cellulare, custode di terribili segreti e drammatiche verità. Una verità terribile esplosa in tutto il suo potenziale di dolore e di rabbia quando incidentalmente una donna, una madre, ha preso in mano il telefonino della figlia di soli dodici anni per una chiamata urgente. Già, perché è proprio così che confermando sospetti e timori, la donna ha scoperto quello che non avrebbe mai voluto accertare: la violenza che la piccola avrebbe subito da parte di un uomo di 55 anni, di Andrano, in  provincia di Lecce, a partire dall’estate scorsa e fino a qualche giorno fa.

Madre scopre le violenze inflitte alla figlia dal cellulare

I carabinieri della Stazione di Specchia hanno immediatamente sottoposto il 55enne a fermo di polizia giudiziaria con l’ accusa di violenza sessuale aggravata e  continuata. Un’accusa rivelata da un telefonino, così, per caso. E allora, la prima schermata che si è aperta sul cellulare aprendo alla inconsapevole madre della giovanissima vittima una finestra sull’orrore degli abusi è stata quella di un video con immagini scabrose. Ma quello era solo l’inizio: continuando a visionare il filmato, la donna si è accorta che la vittima delle violenze riprese e registate col telefonino era proprio la sua bambina. A quel punto, senza indugi, è corsa a chiedere aiuto ad una caserma dei carabinieri lontana dal suo paese: e la scelta è caduta sulla Stazione di Specchia, da dove sono partite subito le indagini mirate a scoprire l’identità dell’orco. E di lì a poco i carabinieri hanno bussato alla porta del 55enne, ad Andrano.

Quei video dell’orrore definiti dagli inquirenti «terrificanti»

La perquisizione domiciliare ha permesso di accertare che i video memorizzati nel cellulare della bambina, inviati dal suo violentatore per minacciarla e continuare ad usarla, altro non erano che la punta dell’iceberg. Per mesi la vittima ha subito in silenzio, schiacciata dalla paura e dalla vergogna, senza avere mai il coraggio di raccontare alla madre cosa le stava accadendo. Cosa le stavano facendo.Cosa stava subendo, in silenzio: i video, secondo quanto riferito dai carabinieri al lavoro sul caso, sono «terrificanti. Mai viste scene del  genere», ha riferito chi ha avuto l’ingrato compito di visionarli e catalogarli. In alcune registrazioni, ovviamente acquisite agli atti dell’inchiesta, si sente chiaramente la bambina implorare il suo persecutore di lasciarla stare. Fatti poi confermati anche in sede di ascolto protetto, davanti al Tribunale per i Minorenni. Il telefonino, il tablet e il computer usati dall’uomo per riprendere i rapporti  sessuali, nelle cui memorie digitali sono stati recuperati i video, sono stati sequestrati. Ora il 55enne si trova in carcere dove, ci sia augura, non potrà più nuocere alla piccola a cui ha fatto già fin troppo male.

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