Il ristoratore di Lodi mostra le ferite: “Il morto potevo essere io”

12 Mar 2017 12:28 - di Guido Liberati

Ha riaperto dopo due giorni l’Osteria dei Amis, il locale di Castelletto Lodigiano dove, nella notte tra giovedì e venerdì, il titolare Mario Cattaneo ha ucciso un rapinatore romeno che ha tentato di derubarlo. Chiamarlo ladro, infatti, è improprio perché Cattaneo è stato aggredito fisicamente in maniera violenta. A dimostrazione di ciò, una fotografia pubblicata dal Corriere della Sera. “Guardi qui, fotografi pure”. Il braccio destro del ristoratore 67enne è tutto un livido, nero dal polso al gomito. Che cosa sarebbe successo se Cattaneo, che è indagato per omicidio volontario, non avesse avuto un’arma?

Mario Cattaneo mostra la ferita al braccio

Mario Cattaneo mostra la ferita al braccio

Il figlio del ristoratore di Lodi: “Abbiamo paura della vendetta dei complici”

Intanto il figlio Gianluca Cattaneo, 42 anni, a Repubblica ha parlato del timore di ritorsioni: «Abbiamo paura che qualcuno di quei malviventi torni per vendicarsi. Ho paura – ha aggiunto – che sia la banda che la settimana scorsa aveva già colpito in due tabaccherie di due paesi qua vicino, Salerano sul Lambro e Mairano. Speriamo che non siano criminali di quelli veramente pericolosi».

Librandi contro il ristoratore di Lodi

E mentre gli esponenti di centrodestra (da Meloni a Salvini, da Berlusconi a Maroni) esprimono solidarietà nei confronti di Cattaneo, c’è anche chi attacca senza mezzi termini il ristoratore. Lo fa con un duro comunicato il parlamentare eletto con Scelta civica, Gianfranco Librandi. «L’Italia non è il Texas, – ha sentenziato Librandi – non possiamo dare spazio a chi pensa che chiunque possa imbracciare un’arma e sparare contro un proprio simile. Sennò finisce il concetto di società». Una presa di posizione che gli ha procurato una serie di dure critiche sui Social network.

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