Reggio Emilia, scoperta una scuola di canne. La gestivano i pusher cinesi

13 Mar 2017 9:16 - di Redazione

Se fosse un film si chiamerebbe “a scuola di canne”, con tanto di lezioni su come far crescere quelle piantine e come farne diventare piccole e grandi dose. I prof, ovviamente, erano spacciatori…in erba. Nella rossa Emilia la scoperta della particolare accademia, all’interno di un deposito che conteneva tutto il materiale necessario per allestire vere e proprie ”fabbriche” per la produzione di marijuana: un sito usato anche per fare delle lezioni e prove di coltivazione, come una sorta di vera e propria ”scuola agraria” per i futuri coltivatori di cannabis. Il casolare convertito a “cannatotio”, nelle campagne della bassa reggiana, è stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Guastalla (Reggio Emilia) che hanno sequestrato materiale per produrre droga. I carabinieri della compagnia di Guastalla, con la presenza di personale della squadra mobile della Questura reggiana e dei colleghi della stazione di Correggio, hanno avviato le indagini per risalire a chi gestiva l’ingente materiale sequestrato: centinaia di lampade da 600 watt per ricostruire l’habitat tropicale idoneo alla coltivazione della marjuana, decine di trasformatori elettrici, portalampade, termometri, tubi per interconnessioni, pompe manuali e sommerse, cavetteria elettrica e svariato materiale per la coltivazione tra cui acidificatori, fertilizzanti, liquidi anti aracnide, sacchetti sottovuoto e svariato altro materiale. All’interno del casolare, posto su tre livelli, i carabinieri e gli agenti della squadra mobile non hanno trovato persone. Secondo i carabinieri, in base ai documenti trovati, il casolare era nelle mani della criminalità cinese che si sta dedicando alla produzione di marijuana in larga scala.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *