Prevenire il sisma? L’amministratore di condominio può farlo: ecco come

24 Mar 2017 15:43 - di Lara Rastellino

E vero: purtroppo il terremoto non è possibile prevederlo. Geologi, simsologi, fisi e ingegneri, ce lo hanno detto e ripetuto tutti dal 24 agosto scorso, confermano la forza e l’imprevedibilità di un fenomeno spaventoso. Eppure oggi, ad aprire un minimo spiraglio di speranza interviene l’Anammi, Associazione nazional-europea degli amministratori d’immobili, che ha deciso di costruire un percorso formativo specialistico, in grado di fornire ai suoi iscritti gli strumenti utili a riconoscere gli eventuali segnali di pericolo e i possibili interventi per ridurre i rischi di crolli e lesioni.

La prevenzione sismica comincia dal condominio

”I terremoti – ha spiegato allora il presidente di Anammi, Giuseppe Bica – non si possono prevedere, ma si può lavorare per limitarne l’impatto”: ed ecco allora che, se è vero che, cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, è altresì verosimile che, almeno, si può affrontare il problema da una prospettiva più positiva . E dunque, prosegue Bica, “l’amministratore condominiale, nella gestione dell’immobile, ha il compito di comprendere la situazione dell’immobile rispetto al territorio in cui si trova, fornendo indicazioni corrette ai suoi amministrati e sostenendoli nell’attività di verifica e intervento sulle strutture”. Inoltre, è ormai operativo il “sismabonus”, vale a dire la detrazione fiscale relativa alle opere di adeguamento e miglioramento anti-terremoto, seguito dalle Linee guida sulla classificazione del rischio sismico. E non è ancora tutto: allo scopo di dotare i propri associati delle necessarie competenze tecnico-normative, l’Anammi ha deciso di organizzare nelle sue sedi seminari dedicati ai temi della prevenzione anti-sismica, organizzati in collaborazione con “Alfaomega Company”. Il primo incontro, dal titolo “Eventi sismici: come adeguare gli immobili alla sicurezza e quali gli incentivi statali previsti”, è fissato per martedì 4 aprile, con una seconda sessione mercoledì 5, presso la sede dell’Associazione a Roma, ed è riservato ai soci.

L’inquadramento sismico dell’immobile

Dunque in materia di prevenzione sismica i riflettori vanno a puntare sull’amministratore che, in base al quadro appena illustrato, ”è chiamato a dialogare con gli specialisti del settore – ha proseguito Bica – e con gli stessi condòmini, con l’obiettivo di definire “l’inquadramento sismico” dell’immobile e di adeguarlo alle nuove regole”. L’Associazione ha anche avviato un’attività di collaborazione con gli ordini professionali, in modo da creare una stretta sinergia con gli altri tecnici del settore. La carta geologica d’Italia è stata aggiornata e oggi sono davvero poche le aree totalmente esenti da rischi. ”Basti pensare – ricorda ancora il presidente dell’Anammi – all’ampio numero di edifici condominiali che, oggi, a Roma, presentano lesioni e crepe causate dai terremoti degli ultimi anni. I condomini ci chiedono: cosa rischiamo? Come dobbiamo agire sulla struttura? Non vogliamo sostituirci alla Protezione Civile, né agli ingegneri o ai geologi, ma orientare in maniera adeguata i condomini”. Il seminario dell’Anammi, in particolare, affronterà le problematiche delle diverse tipologie di edifici e strutture, a seconda del rischio sismico, definendo quelle di maggiore vulnerabilità. Inoltre, si approfondiranno i diversi tipi di intervento, sia dal punto di vista del ripristino sia della prevenzione, da effettuare sugli immobili esistenti e si darà spazio alla presentazione degli incentivi statali. Prevenire il sisma, allora, in qualche modo è possibile. Almeno almeno in parte.

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