Napoli, casa popolare assegnata a un camorrista: “Ne ha diritto”. È scandalo

24 Mar 2017 15:47 - di Federica Parbuoni
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I funzionari dell’ufficio casa quella assegnazione non l’avevano voluta firmare, ma poi è intervenuta l’avvocatura comunale e alla famiglia di un uomo arrestato per reati di camorra è stato riconosciuto il diritto ad avere una delle nuove case popolari destinate agli abitanti delle Vele di Scampia. «E adesso si rischia che altri pregiudicati possano ottenere lo stesso beneficio», si legge sul Mattino, che con una inchiesta ha scoperchiato il caso delle «case assegnate ai camorristi».

La casa a un uomo arrestato per omicidio

La casa è stata assegnata alla famiglia di Davide Francescone, indicato come uno degli assassini di Antonio Landieri, un ragazzo disabile di 25 anni rimasto vittima della prima faida di Scampia, poiché scambiato per un esponente di un clan rivale. Francescone per quel delitto è stato scarcerato dal riesame, ma resta in galera per altri reati. La sua famiglia, invece, dopo il braccio di ferro tra gli organismi comunali, è entrata in possesso della casa popolare. 

FdI: «Intervenga la Procura»

La vicenda, come era inevitabile, ha suscitato indignazione in città, non tanto per il singolo caso ma per il fatto che «dimostra come i malavitosi – si legge ancora nell’inchiesta del Mattino – continuino ad allungare le mani sul patrimonio degli enti pubblici grazie al collaudato meccanismo delle occupazioni abusive e della successiva immancabile sanatoria». «L’aspetto più grave della vicenda – ha commentato il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Andrea Santoro – sono le modalità con cui è avvenuta l’assegnazione». «Mi auguro – ha aggiunto Santoro – che la Procura della Repubblica voglia approfondire ogni singolo aspetto di questa vicenda per appurare se ci siano state forzature indebite, di qualsiasi natura, nella predisposizione delle graduatorie dei beneficiari degli alloggi pubblici di Scampia».

Il questore: «Vicenda da approfondire» 

Sulla vicenda è intervenuto anche il questore di Napoli, Antonio De Iesu, per il quale la questione «va approfondita sotto ogni aspetto». De Iesu, interpellato dalla stampa, ha precisato di non poter dare una sua valutazione, che spetta invece «all’autorità giudiziaria», ma ha ricordato come «sicuramente a Napoli ci sia un problema di occupazioni abusive che vengono gestite da organizzazioni criminali». Anche su questo «la parola spetta alle indagini e sull’assegnazione a esponenti della criminalità organizzata dobbiamo attendere i provvedimenti». «È chiaro che, se c’è stata un’assegnazione che non ha rispettato i criteri ed è stata assegnata una casa a chi non ha titolo, questo – ha concluso il questore – può avere risvolti di carattere penale».
 

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