Morire per un selfie. Leonardo, tredici anni, viene travolto da un treno

9 Mar 2017 10:05 - di Elsa Corsini

Morire per un selfie. È successo a un tredicenne che, intento a farsi un autoscatto con due amici sui binari di una treno, è stato travolto dal convoglio. Leonardo Celia, 13 anni, residente a Petrizzi nel Catanzarese, è morto, travolto dal treno in corsa. I suoi due amici, entrambi minorenni, si sono salvati scappando in tempo e ora sono sotto choc e in preda ai sensi di colpa. “Ci facciamo una selfie mentre arriva il treno?” è stata la proposta di Leonardo che gli è costata la vita. La tragedia è avvenuta  sui binari della linea Taranto-Reggio Calabria all’altezza del ponte di Soverato non lontano dall’area sulla quale un tempo sorgeva il campeggio Le Giare.

Leonardo è morto per un selfie sui binari

I  tre ragazzi si sono messi in mezzo alle rotaie aspettando il treno proveniente da Crotone che è arrivato a velocità sostenuta, in un tratto rettilineo, senza barriere di protezione. «Vediamo chi resta il più possibile sui binari» avrebbe detto uno di loro. Il macchinista ha riferito alla polizia ferroviaria di aver a notato da lontano tre sagome in mezzo ai binari e poi due di loro darsi alla fuga ma di non essere riuscito a frenare in tempo, probabilmente il tredicenne morto sul colpo, si è attardato qualche secondo in più degli amici e non è riuscito a mettersi in salvo ed è stato scaraventato a decine di metri dal luogo dell’incidente. Quando è riuscito a bloccareo il treno il ragazzo era già morto La tragica dinamica è stata ricostruita una volta che i ragazzi, dopo qualche ora dall’incidente, sono stati rintracciati dalla polizia ferroviaria, alla presenza del sostituto procuratore di Catanzaro Nicola Assumma.

Gli amici sotto choc

Prima i  due amici di Leonardo hanno sussurrato qualche frase sconnessa per giustificarsi per quello che avevano combinato, poi hanno raccontato di aver gridato al loro amico di fuggire anche lui perché stava arrivando il treno, infine sono allontanati nel buio senza capire che cosa fosse realmente accaduto. Hanno realizzato che qualcosa di grave era successo soltanto dopo qualche ora, ritornando indietro. I tre erano partiti da Petrizzi nel primo pomeriggio ed era loro intenzione dirigersi a Catanzaro. Poi l’idea di andare verso quel ponte e fare un selfie. Maledetta mania, maledetta moda di immortalare ogni istante, dall’abbuffata di cibo alla bravata, da esibire sui social per sentirsi protagonista in un universo virtuale che mette in pericolo la vita reale.

 

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