Messi insulta la mamma del guardalinee: la Fifa lo stanga (VIDEO)

29 Mar 2017 14:43 - di Laura Ferrari

Gli insulti a fine gara al guardalinee (in particolare alla mamma) dopo la gara contro il Cile, sono costati cari a Lionel Messi. Il numero 10 argentino è stato squalificato dopo che i suoi insulti sono stati visti in diretta televisiva da mezzo mondo. Dal labiale si legge chiaramente che pronuncia la frase “La concha de tu madre” (una delle offese più pesanti in lingua spagnola).

Il Barcellona solidale con Messi: “Sportivo esemplare”

In segno di solidarietà con il suo giocatore più rappresentativo, il Barcellona ha espresso la sua “indignazione” per la squalifica, considerata come “ingiusta e totalmente sproporzionata”. Il club catalano ha anche espresso il suo sostegno per il giocatore, che ha descritto come “sportivo esemplare”. Il capitano dell’Argentina dovrà saltare quattro partite con la sua nazionale.

“Quattro giornate di squalifica a Messi? Ingiuste”

“Il Barcellona esprime la sua sorpresa e la sua indignazione per la decisione della Commissione Disciplinare della Fifa di sanzionare il giocatore Leo Messi”, si legge in un comunicato. “Il club considera la sanzione di quattro partite di squalifica, inflitte al giocatore argentino, ingiusta e totalmente sproporzionata”, ha aggiunto. “Infine, il Barcellona vuole ribadire il suo sostegno a Leo Messi, atleta esemplare per il suo comportamento dentro e fuori dal campo”.

Gli insulti di Messi non sono stati riportati dall’arbitro

Secondo i media argentini, l’arbitro del match contro il Cile, il brasiliano Sandro Ricci, non ha riportato gli insulti nel report della gara. Tuttavia, la Fifa ha deciso di agire autonomamente attraverso le immagini televisive. Messi non ha potuto quindi giocare contro la Bolivia, gara persa dall’albiceleste per 2-0. Inoltre, dovrà saltare le partite contro Uruguay, Venezuela e Perù, a meno che non arrivi una riduzione della squalifica dopo il ricorso annunciato dalla federcalcio argentina (AFA). In linea di principio, il “10” potrà tornare in nazionale solo nell’ultima sfida per le qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018, contro l’Ecuador a Quito il 10 ottobre. Inoltre, dovrà pagare una ammenda di 10.000 franchi svizzeri.

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