Meloni: chi vincerà le primarie avrà il nostro appoggio. Ma niente ribaltoni

2 Mar 2017 13:50 - di Romana Fabiani
Primarie, rapporti con Silvio Berlusconi, politica economica, prospettive del centrodestra. Dai microfoni di Rainews Giorgia Meloni è tornata a fare il punto della complicata stagione politica. A partire dalla possibile candidatura del leghista Luca Zaia, proposto dall’ex premier al timone del centrodestraSotto il pressing della giornalista la leader di Fratelli d’Italia ha ribadito che chiunque vincerà la consultazione delle primarie avrà il suo appoggio.

Meloni: appoggerò chiunque vinca le primarie

“Lo dico sinceramente. Il fatto che si facciano molti nomi significa e dimostra che c’è un’ampia classe dirigente in questa metà campo che può rappresentare queste idee, che può efficacemente presentarsi alle prossime elezioni politiche. Non gioco mai al toto nomi e credo che non si debbano calare nomi dall’alto”. Non è più il tempo dei “manuali Cencelli – ha aggiunto – degli inciuci dei partiti, del mettiamoci intorno ad un tavolo e decidiamo  in nome e per conto degli italiani. Se facciamo le  primarie chiunque vinca  lo sosterrò con grande entusiasmo”. Le priorità, insomma, non sono i nomi ma i programmi.  “Considero centrodestra e centrosinistra categorie superate e credo che una proposta politica fondata sulla sovranità possa vincere le prossime elezioni politiche. Sulle alleanze sono ottimista ma non sono disponibile all’alleanza ad ogni costo”.
 

Prima i programmi dei nomi

Tre le condizioni poste dalla Meloni per correre insieme: innanzitutto il coraggio di affrontare di petto alcune questioni di questo tempo, la difesa degli interessi degli italiani, la difesa dei confini, dei nostri prodotti, del nostro lavoro della nostra identità, la tutela delle nostre famiglie e dell’economia reale. Poi la selezione del portabandiera e della classe dirigente: “Insisto sulle elezioni primarie e dico che se decidiamo di andare insieme lo dobbiamo fare in un’ottica di condivisione”. La terza condizione è quella della cosiddetta “clausola anti-inciciuo”, che tradotta significa che ” se mi candido contro Renzi e Grillo è perché considero la loro politica inconciliabile con la mia e questo esclude la possibilità di farci accordi. Quindi  chi vuol stare con noi deve dire che si impegna in ogni caso a non fare accordi con il Pd dopo le elezioni”.
 
 

Berlusconi padre di FdI? Non direi

Infine una domanda “maliziosa” su Silvio Berlusconi. E’ vero, come ha dichiarato Toti al Corriere della Sera che il Cavaliere può essere considerato anche il padre di Fratelli d’Itali?. “No – è la risposta secca della Meloni – quando ho fondato Fratelli d’Italia non è che abbia avuto questa grande mano, sinceramente. Ognuno è padre del partito suo. Poi sicuramente Silvio Berlusconi è il padre del centrodestra, nel senso che è una persona che ha una grande importanza per quello che è stato il centrodestra in Italia. Però penso anche che si debba dare merito a chi si è costruito dei partiti e li ha difesi e visti crescere e non sempre con la solidarietà degli altri”.
 
 

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