Londra, la legge di Enrico VIII libererà il Regno Unito dalle leggi europee

30 Mar 2017 19:50 - di Giovanni Trotta

Il governo conservatore di Theresa May ha presentato oggi il suo piano per convertire le leggi europee in leggi britanniche nel momento in cui scatterà la Brexit. Il “great repeal bill” (la grande legge di abrogazione) “metterà fine alla supremazia dei legislatori europei”, ha assicurato il segretario per la Brexit, David Davis intervendo in parlamento. Davis ha presentato un libro bianco del governo che “delinea un approccio onesto e pragmatico per convertire le leggi europee in leggi del Regno Unito il giorno in cui lasceremo la Ue, offrendo la massima certezza possibile ad imprenditori, lavoratori e investitori”. Dopo che il passaggio sarà avvenuto, ha aggiunto, “sarà il parlamento a determinare quali leggi vuole emendare, ritirare o migliorare, mettendo finalmente fine alla supremazia dei legislatori europei”.

Brexit e la clausola di Enrico VIII

Nell’ambito di questa operazione, la Corte di Giustizia Europea cesserà di avere giurisdizione sulla Gran Bretagna. Il piano, presentato all’indomani dell’avvio della Brexit, è “potenzialmente uno dei più ampi progetti legislativi mai intrapresi nel Regno unito”, ha avvertito la biblioteca della Camera dei Comuni. Non tutte le leggi europee potranno essere automaticamente trasferite nella legislazione britannica. Per questo il governo intende concedere temporaneamente ai ministri i cosiddetti “poteri di Enrico VIII”, per poter fare gli aggiustamenti necessari senza passare per il parlamento. Questa scelta non piace ai laburisti, che temono allentamenti delle garanzie per i lavoratori e l’ambiente. Davis ha però risposto che si tratterà soltanto di aggiustamenti tecnici, come la sostituzione di un ente regolatorio europeo con uno europeo. Il divorzio dall’Ue come lo scisma dalla chiesa cattolica? Di sicuro fra i due importanti eventi storici c’è in comune il nome di Enrico VIII, il sovrano che istituì la Chiesa d’Inghilterra per poter divorziare dalla moglie Caterina d’Aragona, facendo leva sul sentimento nazionale contro le ingerenze del Papa di Roma. Si chiamano infatti “poteri di Enrico VIII” quelli che verranno concessi ai ministri britannici per poter fare aggiustamenti tecnici sulle leggi europee che verranno trasferite nella legislazione del Regno Unito allo scoccare della Brexit, senza passare per il parlamento.

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