GdF smaschera una truffa milionaria all’Inps: denunciati un italiano e un romeno

16 Mar 2017 12:28 - di Redazione

L’avevano organizzzata bene la truffa milionaria, l’italiano e il complice romeno che, grazie a una serie di raggiri ben orchestrati, per benj tre anni sono riusciti ad avere dalle casse dell’Inps circa 900.000 euro, erogati a diverso titolo a presunti braccianti di un’impresa agricola fittizia. 

La GdF smaschera una truffa milionaria all’Inps

Una truffa milionaria inflitta all’Inps e smascherata dalla Guardia di finanza di Caltanissetta e dai carabinieri di Riesi, che hanno denunciato 137 falsi braccianti agricoli per truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in genere. In base a quanto ricostruito dagli investigatori, un’azienda agricola di comodo, la Carosello 2000 di Riesi, gestita da un romeno e un italiano, sarebbe riuscita ad ottenere circa 900.000 euro, erogati dall’Inps in tre anni, a titolo di sussidi di disoccupazione agricola semplice, assegni per il nucleo familiare, per malattia e per maternità. «La ditta, costituita al solo fine di realizzare la truffa e apparentemente operante nella raccolta di prodotti agricoli – spiegano le Fiamme gialle –, ha assunto soggetti compiacenti relativamente ai quali ha dapprima falsamente attestato all’Inps l’impiego quali braccianti nei campi e, in un secondo momento, comunicato all’ente assistenziale il non utilizzo del lavoratore affinché venisse corrisposta a ciascuno l’indennità prevista per i giorni di disoccupazione».

Estorsioni, minacce e falso in genere

E allora, nei confronti dei due autori della truffa, a suo tempo arrestati, è stato disposto anche il sequestro di diversi conti correnti, di un complesso aziendale, di tre appezzamenti di terreno e di tre auto, per un importo pari a quello illecitamente percepito e la segnalazione all’Inps per il recupero delle somme erogate. Inoltre, il rappresentante della ditta, M.M.F. di 42 anni, destinatario di misura cautelare personale, è stato denunciato per estorsione. Per ottenere illecitamente somme di denaro derivanti dalle indennità di disoccupazione percepite, infatti, l’uomo – secondo le accuse – avrebbe rivolto a un falso bracciante «minacce di morte e di attentare alla serenità della sua famiglia». Ennesimo atto di un copione criminale ber concegnato e andato avanti troppo a lungo.

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