Così gli italiani insegnano ai libanesi le tecniche di sicurezza pubblica

20 Mar 2017 20:11 - di Redazione

Si è conclusa, presso la Base ”Millevoi” di Shama, sede del Comando di Sector West in Libano, la White Thunder 2017, esercitazione congiunta tra i caschi blu
italiani e le Forze armate libanesi (Laf) al termine del Corso di ‘Crowd and Riot Control & Unarmed Fight. Il corso, riferisce una nota, è stato condotto da istruttori militari inquadrati nella Task Force Italbatt costituita su base Reggimento Genova Cavalleria (4°) e con all’interno elementi del Reggimento Lancieri di Novara (5°) e del 132° Reggimento Artiglieria Ariete, e ha avuto lo scopo di far acquisire ai frequentatori le principali tecniche di controllo della folla e di difesa personale, incluse le tecniche da adottare durante i controlli presso i posti di blocco. I soldati delle Laf, hanno svolto un intenso periodo di addestramento sia teorico che pratico con gli istruttori italiani, che ha permesso loro di sviluppare nozioni che potrebbero applicare durante l’espletamento delle loro attività istituzionali. Il livello raggiunto dai frequentatori al Corso ha evidenziato, ancora una volta, la sinergia raggiunta tra i caschi blu di Unifil e le Laf, secondo quanto previsto dalla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che prevede, tra i punti focali, il supporto alle Forze armate Libanesi. All’esercitazione conclusiva hanno partecipato alte Autorità delle Laf del Sud del Libano, e il comandante del Sector West, generale Ugo Cillo. L’attuale missione in Libano, ricorda infine la nota, è a guida Brigata di Cavalleria ”Pozzuolo del Friuli”, al suo quinto mandato nell’Operazione ”Leonte”.

(Foto associazione lagunari.it)

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