Condannato a 22 anni per l’omicidio dell’ex fidanzata: torna il calciatore Bruno

11 Mar 2017 12:19 - di Redazione

Una nuova vita per l’ex portiere del Flamengo Bruno Fernandes de Souza, condannato in primo grado nel 2013 a 22 anni di reclusione come mandante dell’omicidio della sua ex amante, la modella Eliza Samudio, il cui cadavere venne poi dato in pasto ai cani. De Souza ha infatti firmato un contratto biennale con il Boa Esporte, squadra che milita nel campionato brasiliano di serie B di Minas Gerais.

Lo ha annunciato il procuratore del giocatore, che sarà presentato ufficialmente martedì prossimo ma che si è fatto già fotografare con la maglia della sua nuova squadra. Tornerà quindi in campo come calciatore professionista, in attesa del processo di appello: se la condanna sarà confermata, tuttavia, dovrà scontare la pena.

L’ex portiere del Flamengo, che prima di essere arrestato era anche nel giro della Selecao e sognava di partecipare ai Mondiali del 2014 in Brasile, era in carcere dal 2010 ed è tornato in libertà lo scorso 24 febbraio.

Era stato condannato in primo grado a 22 anni e tre mesi di reclusione per omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere. I giudici hanno stabilito che Bruno fece uccidere nel giugno del 2010 la sua ex amante, dalla quale ha avuto un figlio, da un suo amico d’infanzia, Luiz Henrique Romao, detto ‘Macarrao’, che poi fece a pezzi il cadavere e lo diede in pasto ai suoi rottweiler. Il tutto anche con la complicità di un ex poliziotto. In base alle accuse, Bruno rischiava fino a 41 anni di reclusione ma ha ottenuto uno sconto di pena per aver confessato di aver saputo del crimine, anche se ha cercato di negare di esserne il mandante. 

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