Ciccio Kim fa scuola: ora la Ue pensa alle bombe atomiche e agli arsenali

7 Mar 2017 17:11 - di Antonio Pannullo

La Brexit deve aver fatto perdere la testa ai burocrati di Bruxelles. Che ora hanno un’altra idea sorprendente: eurodeterrente, ossia un programma nucleare europeo, laddove la Francia mette a disposizione del blocco il suo arsenale e ne cede il controllo a un comando e introduce una dottrina europea, con l’Europa che se ne assume i costi. È l’idea che, secondo il New York Times, peraltro in genere poco attendibile, sta conquistando attenzione nei circoli politici europei e in particolare in Germania, come ancora di salvataggio nel caso in cui non si potesse più contare sulla protezione americana. La sola idea dimostra la crescente consapevolezza fra gli europei dei passi drastici che si potrebbero rendere necessari per proteggere l’ordine messo in piedi nella seconda metà del Novecento con la presidenza Trump negli Stati Uniti e la Russia e il possibile allineamento fra le sue potenze.

Il timore della Ue è che gli Usa se ne vadano

Un gruppo di politici europei di spicco ne hanno iniziato a parlare, testimonia Jana Puglierin, del Council on Foreign Relations tedesco. “È degno di nota in sé. Sono molto sorpresa per il solo fatto che ne discutiamo”, ha spiegato. L’ex premier polacco Jaroslaw Kaczynski ha caldeggiato questa idea in una intervista a un quotidiano tedesco il mese scorso. Il sostegno più pesante è arrivato da Roderich Kiesewetter, deputato e portavoce della Cdu, ex militare con alle spalle una esperienza in Afghanistan. “La mia idea è di costruire sulle armi che già esistono in Gran Bretagna e in Francia”, ha affermato, riconoscendo tuttavia che la Brexit può escludere la partecipazione di Londra. Gli Stati Uniti hanno sistemato decine di testate nucleari in Germania, Italia, Belgio e in Olanda sia come forza di reazione rapida che come segno della sua garanzia per proteggere il continente. Il programma europeo potrebbe essere un sostituto, o un programma parallelo. Per farlo, sarebbe necessario che i francesi accettassero di condividere le loro armi con un programma europeo, i tedeschi di finanziarlo, la creazione di un comando congiunto e il trasferimento di armi francesi in altri Paesi europei. Il numero di testate in Europa non aumenterebbe, sarebbero solo redistribuite. Nel caso gli americani ritirassero le loro, diminuirebbe, sottolinea, precisando che il suo intento è per il momento quello di “stimolare un dibattito”.

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