Bulgaria, vincono i conservatori filo-occidentali, sconfitti i socialisti

28 Mar 2017 15:33 - di Giovanni Trotta

Risultato ambiguo in Bulgaria, dove vince la destra filoeuropeista contro i progressisti filorussi. Il partito filo occidentale Gerb dell’ex primo ministro Boyko Borisov ha vinto le elezioni di domenica in Bulgaria con il 32,58%. Lo ha riferito la commissione elettorale. Arrivato secondo con il 26,82%, il partito socialista filorusso (Bsp) rimarrà dunque all’opposizione. Borisov dovrà ora formare un’alleanza con alcuni dei partiti minori: la destra dell’Unione Patriottica (9,17%), il Partito dei Diritti e le Libertà, che rappresenta la minoranza turca (8,93%) e la nuova formazione populista Volya (4,11%). I risultati definitivi verranno diffusi fra tre giorni. Come si ricorderà, la Bulgaria è andata alle urne con due anni di anticipo dopo che il premier si era dimesso a novembre, in seguito alla sconfitta del candidato del suo Gerb alle elezioni presidenziali. Nuovo presidente è stato eletto infatti Rumen Radev, ex generale dell’aeronautica, sostenuto dal Bsp. Era il primo appuntamento elettorale a livello nazionale in un Paese Ue dopo la firma della Dichiarazione di Roma alle celebrazioni nella capitale italiana per il 60° anniversario.

Ma ora è più difficile la formazione del governo

In realtà in Bulgaria, Stato Ue tra i più poveri, sia i conservatori sia i socialisti sono su posizioni fondamentalmente europeiste, con la differenza che i socialisti guardano verso Mosca e chiedono l’abolizione delle sanzioni contro la Russia di Putin. Al terzo posto è arrivata la coalizione nazionalista Patrioti uniti, con il 9,12% dei voti. Entrano in parlamento anche altre due formazioni che hanno superato lo sbarramento del 4%: il partito della minoranza turca Dps con l’8,94% dei voti e il partito Volia (Volontà) dell’imprenditore Vesselin Mareshki con il 4,16% dei voti. L’affluenza alle urne è stata del 50 per cento. Boyko Borissov ha detto che formerà”un nuovo governo che sia al passo delle nuove realtà nell’Ue e nel mondo”. Probabilmente si riferisce a una grande coalizione tra il Gerb e i socialisti in vista della presidenza bulgara dell’Ue che inizierà il primo gennaio 2018. Le elezioni sono state turbate dal cosiddetto turismo elettorale, ossia il massiccio arrivo nel Paese di persone di etnia turca con passaporto bulgaro, intenzionate a votare per le formazioni politiche rappresentanti della minoranza turca. Questo fenomeno ha provocato alla vigilia del voto diffuse proteste, soprattutto da parte di attivisti della coalizione nazionalista bulgara Patrioti Uniti, che hanno anche tentato un blocco della frontiera tra i due Paesi.

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