Arresti in Russia, Salvini: contro Putin l’ennesima montatura mediatica

27 Mar 2017 11:01 - di Bianca Conte

Disordini. Arresti. Bavaglio mediatico e repressione violenta di governo e, naturalmente l’arresto del dissidente per eccellenza del momento, il blogger anti-Putin, Alexei Navalny: gli ingredienti per condire con successo la solita ricetta demagogica – pronta a inneggiare alla censura di regime rigorosamente applicata dal Cremlino contro gli oppositori – sta spopolando ovunque, speziata da urla di protesta e denunce contro Mosca, divulgata ad arte su giornali, siti e tv di mezzo mondo. 

Disordini e arresti a Mosca: è polemica

Come noto, l’oppositore russo Aleksey Navalny è stato fermato dalla polizia nel corso di una manifestazione anticorruzione a Mosca: è stato caricato su un pulmino delle foirze dell’ordine e la folla ha assaltato il mezzo nel tentativo di bloccarne il transito. In base a quanto emerso fin qui, secondo la polizia sarebbero stati all’incirca 8000 le persone che hanno preso parte all’iniziativa politica. Sono indicati nel numero di 700 manifestanti, invece, gli arresti effettuati durante le sommosse a Mosca e in tutto il paese, nel corso di una protesta anti-governativa che è tornata a far parlare di libertà e divieto di dissenso in Russia. Mentre il sito dell’Interfax, sottolineando che si trattava di una «dimostrazione non autorizzata», ha parklato di 1000 arresti, sottoloneando che si trattava di una «dimostrazione non autorizzata».

Salvini: «L’ennesima montatura mediatica»

Tra i fermati, allora, Navalny è stato incriminato per aver violato l’articolo 20.2 del codice amministrativo russo che regola le procedure per organizzare manifestazioni e cortei: a spiegarlo alla Tass è stato un portavoce della polizia di Mosca che ha anche spiegato che, in base alla suddetta violazione, Navalny rischia «una multa, lavori obbligatori o l’arresto», ma sempre per violazione amministrativa. Il primo – e al momento il solo – a cantare fuori dal coro e a proporsi in uno scheramento diverso, allora, distante ovviamente anche dalle posizioni assunte sul caso nelle utlime ore anche da Stati Uniti e Unione Europea sui disordini e sui fermi di Mosca, è stato Matteo Salvini che, in merito all’arresto di Alexei Navalny ha dichiarato: «È l’ennesima montatura mediatica». Non solo, aggiungendo alla denuncia del danno anche la sottolineatura della beffa, il segretario della Lega Matteo Salvini, in un’intervista a La Stampa, aggiunge: «Ho fatto una ricerca, e mi sono informato sul personaggio in questione. Un blogger anti-Putin, venduto come leader dell’opposizione. Secondo le stime – conclude – avrebbe solo il 3%. Insomma, è uno dei tanti che si oppone a Putin. È come se in Italia Nicola Fratoianni fosse considerato l’anti Renzi»…

Ue: rilasciare immediatamente i manifestanti 

Di contro, invece, l’Unione Europea ha appena chiesto alla Russia di «rilasciare senza ulteriori rinvii i dimostranti pacifici che sono stati arrestati» ieri. «Le operazioni della polizia nella Federazione russa – si legge in una nota del portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini – per tentare di disperdere le dimostrazioni e che hanno portato al fermo di centinaia di cittadini, tra cui il leader dell’opposizione Alexey Navlany, hanno impedito l’esercizio della fondamentale libertà di espressione, associazione e assemblea pacifica, che sono diritti fondamentali previsti dalla Costituzione russa. Facciamo appello alle autorità russe – ha affermato il portavoce – perché rispettino pienamente gli impegni internazionali che si sono assunti, tra cui quelli del Consiglio d’Europa e dell”Osce, e perché rilascino senza indugio i manifestanti pacifici che sono stati arrestati».

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